SAN SALVATORE TELESINO (BN) – Rocca dei Sanframondo
E' una architettura militare sita su di un colle che domina
l'abitato e della quale restano oggi alcuni ruderi. Venne costruita nel XIII secolo
per volere dei conti Sanframondo (diretti discendenti
degli antichi Normanni) in una posizione strategica a controllo della
Valle Telesina. Nel medioevo attorno alla Rocca si formò un borgo dal nome di
"Massa Superiore" per contraddistinguerlo da quello di "Massa
Inferiore", attuale Massa di Faicchio. La rocca ebbe in origine funzioni
di avvistamento e di difesa dei possedimenti dei Sanframondo che erano i
feudatari di gran parte dei comuni della zona. In seguito al terremoto del 1349
che provocò la distruzione della vicina Telesia e la fuoriuscita di vapori
sulfurei, i vescovi della diocesi, tra cui Clemente, sostarono per diversi anni
nella fortezza che in quegli anni venne chiamata "Rocca De
Episcopio". In tale periodo venne costruito all'interno delle mura un
palazzo poi detto Castelluccio. I Sanframondo
nella costruzione del castello prescelsero una forma rettangolare con quattro
torri agli spigoli e con una imponente cinta muraria che contornava tutto il
castello. Nel 1479 la Rocca cambiò padrone infatti, dopo oltre duecento anni,
con l’avvento del re Aragonese Ferdinando I, alla famiglia Sanframondo vennero
tolti tutti i privilegi. La proprietà della Rocca, passò nelle mani di Giovanni
Monsorio figlio di Rinaldo e maggiordomo del re Ferdinando. All'interno
delle mura era posta anche la chiesa parrocchiale di Sant'Andrea che nel 1596
fu trovata da Mons. Savino semicadente con un altare maggiore ornato da tre
sculture lignee e quattro altari laterali. Il trasferimento dei vescovi a Cerreto
Sannita, l'acquisto del feudo da parte dei Carafa che non frequentavano queste
terre perché abitavano a Napoli, e la costruzione dell'attuale borgo di San
Salvatore Telesino, furono le cause dell'abbandono della rocca nel 1611 e del
borgo di "Massa Superiore". I resti della fortezza sono ben visibili
anche in lontananza e sono costituiti da due torri delle quali una garantiva il
controllo dell’area in direzione dell’attuale Telese e l’altra dell’attuale Pugliano.
Nel corso dei secoli la Rocca venne frequentata
raramente tanto che nella metà del XVII secolo essa venne infestata da briganti
e malviventi per i quali rappresentava un facile rifugio ed un naturale
nascondiglio. Nel
secolo XVIII la Rocca venne frequentata solo da qualche isolato cacciatore o da
qualche carbonaio, mentre tutta la popolazione aveva ormai preso dimora
definitiva nel sottostante Casale oggi noto come San Salvatore Telesino. La
fortificazione è tuttora in stato di abbandono.
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