MARRADI (FI) – Castello di Castiglionchio (o Castellaccio)
Il territorio risulta abitato fin
dai tempi più antichi, probabilmente dai popoli Liguri, Etruschi e dai Galli. La
costruzione della direttrice che collega Faenza a Firenze e Lucca risale
probabilmente all'epoca Romana (circa 59 a.c.). In epoca Romana Marradi fu
chiamato "Castello" (Castellum), e serviva da appoggio per i
viandanti. Un podere posto alla destra del fiume Lamone, era chiamato
"Marrato" cioè zappato. Da questo forse la derivazione del nome
Marradi. Dopo le invasioni barbariche, principalmente Goti e Longobardi, il
territorio passò sotto il dominio della Chiesa.
Nell'epoca feudale furono fondate le Abbazie
vallombrosiane di Santa Reparata e di Santa Maria di Crespino, e l'Eremo
camaldolese di S. Giovanni di Valle Acerrata (oggi abbazia della valle). Appartenne poi dal 1164 ai conti Guidi di Modigliana,
fino al 1312 quando, dopo una lunga contesa, passò sotto il dominio dei
Manfredi di Faenza. Sopra l’abitato di Biforco, in posizione dominante,
sono i resti del castello di Castiglionchio, chiamato anticamente “Castrum
leonis”. Il fortilizio, di cui si parla in un documento del 1123, apparteneva
ai Pagani, signori della Valle del Senio. Distrutto dai faentini in lotta con
quella famiglia, il castello risorse e per la sua importanza strategica i
Pagani lo posero sotto la protezione della Repubblica di Firenze che ne
auspicava il possesso. Nel 1279 subì gravi danni per uno spaventoso terremoto
che colpì il territorio di Marradi. Alla morte di Maghinardo Pagano (avvenuta
nel castello di Benclaro a SantAdriano nel 1302) la rocca passò al nipote
Bandino, priore di Popolano e attraverso i suoi eredi nelle mani di un
Manfredi. Giovanni Manfredi, in lotta con i suoi parenti, signori di Faenza,
continuò la politica di alleanza con i fiorentini, ma questi desideravano
impossessarsi del suo territorio e lo imprigionarono. Nel 1428 inviarono le loro
truppe ad assediare Castiglionchio, difeso dai fratelli del povero Giovanni, ma
in breve fu conquistato con conseguente annessione di Marradi e degli altri
suoi possedimenti a Firenze. L'antico maniero di Marradi, viene descritto dal
Machiavelli come punto nevralgico per il controllo delle vie di accesso a
Firenze: le strade del sale che dal mare Adriatico si innalzavano fino a
raggiungere la località ALPE ( ora passo della Colla 912 slm) dovevano
sottostare al controllo di diversi punti di dogana sotto la super visione del
Castello di Marradi. Il maniero, negli anni seguenti, seguì dunque le sorti di
Firenze e dei suoi Signori, i Medici, che cacciati dalla città nel 1494
cercarono di riconquistarne il dominio con l’aiuto dei Veneziani. Invadendo
parte della Romagna, le truppe giunsero a Marradi e posero l’assedio a
Castiglionchio. I difensori del castello, stremati per mancanza di viveri e di
acqua, riuscirono a sopravvivere con l’aiuto di alcuni valligiani e di
un’abbondante pioggia che riempì le cisterne del fortilizio. Alla fine i
veneziani, non riuscendo ad espugnarlo, si ritirarono. Quando Cosimo de’ Medici
venne eletto duca, concesse ai Fabbroni di Marradi, suoi fedeli sostenitori, il
controllo della rocca di Castiglionchio, che successivamente venne disarmata
perché non se ne servissero i nemici dei Medici. Così cominciò la lenta agonia
del castello che un po' alla volta venne spogliato delle armi e degli arredi:
si ricordi ad esempio la supplica da parte degli operai della fabbrica del
Monastero di Marradi al Granduca, perché facesse loro grazia delle due campane
che si trovavano nella rocca (1565). Il tempo e i terremoti hanno ridotto il
Castellone (così chiamato popolarmente) in un rudere; sono rimasti attualmente:
un torrione quadrangolare sbrecciato (da poco restaurato), resti di un edificio
rettangolare, resti di una base della cinta muraria e le uscite del
camminamento sotterraneo, anche se interrate. Il luogo è meta di numerose
escursioni. Altre informazioni ed immagini si possono trovare al seguente link:
http://ilkiblog.blogspot.it/2011/11/dieci-anni.html
1 commento:
Grazie per le notizie su quello che fin da bambina ho sempre chiamato 'il castellone'. Per me è stato mèta di tante passeggiate, negli anni in cui andavo a passare le mie vacanze a Biforco-Marradi, paese di origine dei miei genitori. Non conoscevo la sua storia, ma ogni tanto sento il bisogno di andare a cercare notizie sui luoghi ai quali sento che appartengono le mie radici e di tornarci col pensiero
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