CAPRIVA DEL FRIULI (GO) - Castello di Spessa
Si trova nella omonima località del comune di Capriva, posto su un’amena
altura e immerso nel verde di un magnifico giardino all'italiana. Fu costruito
nel XIII secolo, sui resti di quello che doveva essere in epoca romana un
fortilizio o una struttura di avvistamento, utilizzata anche in epoca
longobarda. Capriva, il cui toponimo deriva dalla lingua slava parlata, da
“kopriva” cioè “Ortica”, visse successive dominazioni: nel 1420 fu assoggettata
da Venezia finchè nel 1528 venne definitivamente attribuita agli Asburgo. Per
secoli il maniero fu dimora della nobiltà friulana: fin dal Cinquecento
illustri famiglie si avvicendarono nella proprietà di Spessa: prima i
Dorimbergo, poi i Rassauer e la famiglia Della Torre Valsassina che, vantando
addirittura una discendenza da Carlo Magno, ne rimase proprietaria per più di
300 anni. La storiografia ci narra di una discendenza che si contraddistinse
per violenze, ruberie, omicidi e condanne da parte sia della Repubblica
veneziana sia delle autorità austriache. Sbiadito lʼantico prestigio la casata
dei Torriani si divise, e solo la discendenza di Girolamo rimase a Spessa. Il
ʻ700 rappresentò per Gorizia la stagione più feconda per le iniziative
culturali, economiche e sociali: nel 1773 Luigi Torriani ospitò nel castello Giacomo
Casanova, celeberrimo scrittore e avventuriero, che lasciò memorie dei vini e
delle tenute del Conte della Torre. Qualche anno più tardi, sempre nel castello,
soggiornò Lorenzo da Ponte futuro librettista di Mozart e uomo di grande
cultura. Il XIX secolo fu teatro della decadenza dei Torriani: il figlio di
Luigi cedette terreni e unʼala del castello a Teresa Mally Jäger, di Trieste,
la quale li cedette a sua volta ad un altro triestino, Stefano Alessandro de
Marchesetti. Fu Emilio Formentini, barone amico dei Torriani, a favorire la
riunificazione delle proprietà riacquistando i possedimenti di Teresa Mally
Jäger. Nel 1880 lʼultimo Torriani di Spessa, Antonio, e Formentini vendettero
lʼintero Castello e la tenuta circostante al triestino Rodolfo Voekl il quale
affidò allʼarchitetto Ruggero Berlam la riedificazione del palazzo, allora degradato.
Dell'edificio originale rimasero le cantine, scavate nella roccia e tuttora
utilizzate. Nel 1906 il castello venne acquisito dal dottor Eduard Roeckerath,
di Lipsia, con lʼintento di trasformarlo in sanatorio. Lʼidea non si
concretizzò visto che solo 5 anni più tardi fu firmato lʼatto di cessione a
favore del barone triestino Demetrio Economo di San Serff, il quale ebbe il
merito di riunificare lʼoriginaria tenuta che nei decenni precedenti era stata
disgregata in piccole proprietà, e di circondare il castello con un magnifico
parco ammirabile ancora oggi. Durante la prima Guerra Mondiale il castello
venne utilizzato come sede dei comandi militari che ne sfruttarono la posizione
isolata, la robustezza, le cantine e i sotterranei. Nel 1916 fu sequestrato
agli Economo (austriaci) dallʼesercito italiano; in questo periodo lʼedificio
ospitò il Maresciallo Cadorna e il Maresciallo Diaz. Nel 1925 fu acquistato dal
patriota triestino Salvatore Segrè che, insieme alla moglie Anna Sartorio,
operò un significativo recupero architettonico, ma soprattutto riconferì un
ruolo di rinnovato prestigio e fervente mondanità. In questo periodo il
castello ospitò personaggi della politica, come il Ministro Luigi Federzoni,
dellʼaristocrazia italiana, del mondo industriale e culturale. Anche Emanuele
Filiberto dʼAosta soggiornò a Spessa nel 1927. La Seconda Guerra Mondiale
interruppe questa fase di rinascita: il castello venne occupato da alti
ufficiali americani, ma anche tedeschi. Questi ultimi utilizzarono come rifugio
e deposito il bunker, realizzato negli anni ʼ30, che dalle cantine medievali
scendeva in profondità con una scalinata di settanta gradini e che sbucava con
due uscite a metà collina. Terminata la guerra e scomparsi il Senatore Segrè e
la moglie Anna Sartorio, la proprietà del castello passò a Michele Stavro
Santarosa, figlio adottivo della coppia, di origini greche ma arruolatosi come volontario
nellʼesercito italiano nel 1915. Il primogenito Giorgio trasformò la tenuta in
unʼazienda vinicola e, parallelamente, mise in piedi un allevamento di cavalli
(creando la razza “ Spessa”), dal quale prese vita una scuderia che ottenne
importanti successi. Nel 1981 la tenuta venne acquistata dallʼimprenditore
friulano Loretto Pali, ed ora è il fiore allʼocchiello della Pali Wines. Il
castello costituisce fatto il cuore del complesso d'hotellerie Castello di
Spessa Resort, con Campo da golf 18 buche, Hosteria del Castello, Azienda
vinicola, Wine Store Casanova, Hotel e Ristorante gourmand La Tavernetta. Ha un
suo sito web: www.castellodispessa.it
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