BAROLO (CN) – Castello della Volta
La meravigliosa posizione di questo maniero
non è purtroppo
pari al suo attuale stato di conservazione, alquanto decadente. Visibile dal
paese, è raggiungibile percorrendo la strada che da Barolo porta verso La Morra.
Fu costruito nel secolo XII da Manfredo di Saluzzo, discendente da Bonifacio
del Vasto. Prima che Alba se ne impadronisse appartenne per qualche tempo alla
famiglia De Braida. Il castello finì successivamente a far parte del feudo di
Barolo e, in un successivo passaggio, nelle mani della famiglia Falletti, ai
quali restò fino al secolo XV quando, per una specie di annessione, entrò a far
parte dello stato del Monferrato, che lo ebbe fino al trattato di Cherasco del
1631. In quell'anno insieme ad Alba e ad altre terre fu assegnato al Duca
Vittorio Amedeo I di Savoia. Molto probabilmente in questa citazione si confondono
proprietà terriere o immobiliari con giurisdizione politica. Nella realtà dei fatti il castello rimase di proprietà
dei Marchesi Falletti fino al 1864, anno in cui morì in odore di santità (poi
beatificata) la Marchesa Giulia Falletti Colbert de Maulévrier, vedova
dell'ultimo rampollo dei Falletti di Barolo, il Marchese Carlo Tancredi
(Ciambellano di Corte, Conte dell'Impero, Membro della Reale Accademia
delle Scienze di Torino, Consigliere di Stato, Sindaco nel 1825 e 1829). Gli
splendidi arazzi, le ricche suppellettili ed i quadri di valore del castello
Della Volta furono a suo tempo trasferiti nel Palazzo Barolo in via delle Orfane a Torino. Il castello, come diversi altri nella zona, ha la
peculiarità della torre interna a giro. Varrebbe la pena di studiare, in una
pubblicazione monografica, la ragione di questa tipologia, certamente felice
dal punto di vista architettonico ma strana, anche se non del tutto inconsueta,
dal punto di vista difensivo. E' evidente nell'edificio l'impronta lasciata
dalle varie vicissitudini storiche e costruttive. La caratteristica generale è
però tre-quattrocentesca, goticheggiante, così come goticheggianti sono alcuni
dei finestroni superstiti - e tra i più belli - della costruzione, alla quale
poco hanno aggiunto le epoche successive, per lo meno dal punto di vista
costruttivo. Quella del castello è stata una storia complicata, sempre al
centro di possibili cessioni e tentativi di demolizioni, nonché teatro di
avvenimenti leggendari. Il crollo della volta del salone centrale avvenuto all’inizio
del XIV (da qui il nome Della Volta, anche se secondo altre fonti deriverebbe
dall’omonima famiglia che ne risultava proprietaria nel 1200) fu interpretato
dalla fantasia popolare in chiave religiosa: gli uomini e le donne della corte
del signore del castello, in abiti discinti e in preda ad un’orgia collettiva,
furono seppelliti dal crollo del soffitto voluto dal diavolo per impadronirsi
delle loro anime. Pare che ancora oggi si odano sotto le vecchie mura gemiti e
grida, mentre strane fiammelle corrono per le sale deserte. Molto più
prosaicamente, l'edificio subì il suo danno o per qualche difetto di
costruzione della struttura, o per eccessivo sovraccarico sulla struttura
stessa. L'ultima impennata della sua storia fu a cavallo del 1800, quando venne
dapprima ripristinato a residenza signorile e poi eletto dall'ultima marchesa
Falletti come luogo ideale per trascorrere ore tranquille in compagnia di
Silvio Pellico, godendo sia dell'ombra dei folti ippocastani oggi non più
presenti che dei panorami circostanti. Terminata la dinastia dei Falletti il
castello entrò in una fase di declino che è durata fino ai giorni nostri, subendo
nel 1944 ulteriori danni a causa di alcune cannonate da parte dei tedeschi. Il
suo attuale aspetto decadente, tuttavia, rende molto credibili le diverse
leggende che lo circondano. E' attualmente di proprietà di un'azienda vinicola
di Barolo. Alla fine del 2011 sono stati eseguiti dei lavori della parte di
tetto crollata alcuni mesi prima e di consolidamento della struttura. Vi è l’obiettivo
di recuperare la torre per renderla accessibile al pubblico (ripristinando la
scala esterna) e di effettuare graduali interventi di restauro che permettano
al maniero di riprendere vita. L’interno del castello della Volta è diviso in
numerosi saloni, alcuni dei quali con affreschi in buono stato di conservazione
nonostante i decenni di abbandono. In una sala al primo piano c’è anche una
sorta di rudimentale bagno e numerosi locali sono dotati di caminetti. Al
pianterreno, zona che probabilmente ospitava gli alloggiamenti delle guardie,
sono ancora visibili i resti delle cucine e c’è una cappella, che però non è
accessibile. Suggestivo è l’ampio salone seminterrato, con feritoie sulla
vallata verso Alba e un locale senza finestre, che forse un tempo era adibito a
prigione. Il fabbricato esterno al castello è invece l’antica ghiacciaia.
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