domenica 2 giugno 2013

Il castello di domenica 2 giugno






BAROLO (CN) – Castello della Volta

La meravigliosa posizione di questo maniero non è purtroppo pari al suo attuale stato di conservazione, alquanto decadente. Visibile dal paese, è raggiungibile percorrendo la strada che da Barolo porta verso La Morra. Fu costruito nel secolo XII da Manfredo di Saluzzo, discendente da Bonifacio del Vasto. Prima che Alba se ne impadronisse appartenne per qualche tempo alla famiglia De Braida. Il castello finì successivamente a far parte del feudo di Barolo e, in un successivo passaggio, nelle mani della famiglia Falletti, ai quali restò fino al secolo XV quando, per una specie di annessione, entrò a far parte dello stato del Monferrato, che lo ebbe fino al trattato di Cherasco del 1631. In quell'anno insieme ad Alba e ad altre terre fu assegnato al Duca Vittorio Amedeo I di Savoia. Molto probabilmente in questa citazione si confondono proprietà terriere o immobiliari con giurisdizione politica. Nella realtà dei fatti il castello rimase di proprietà dei Marchesi Falletti fino al 1864, anno in cui morì in odore di santità (poi beatificata) la Marchesa Giulia Falletti Colbert de Maulévrier, vedova dell'ultimo rampollo dei Falletti di Barolo, il Marchese Carlo Tancredi  (Ciambellano di Corte, Conte dell'Impero, Membro della Reale Accademia delle Scienze di Torino, Consigliere di Stato, Sindaco nel 1825 e 1829). Gli splendidi arazzi, le ricche suppellettili ed i quadri di valore del castello Della Volta furono a suo tempo trasferiti nel Palazzo Barolo in via delle Orfane a Torino. Il castello, come diversi altri nella zona, ha la peculiarità della torre interna a giro. Varrebbe la pena di studiare, in una pubblicazione monografica, la ragione di questa tipologia, certamente felice dal punto di vista architettonico ma strana, anche se non del tutto inconsueta, dal punto di vista difensivo. E' evidente nell'edificio l'impronta lasciata dalle varie vicissitudini storiche e costruttive. La caratteristica generale è però tre-quattrocentesca, goticheggiante, così come goticheggianti sono alcuni dei finestroni superstiti - e tra i più belli - della costruzione, alla quale poco hanno aggiunto le epoche successive, per lo meno dal punto di vista costruttivo. Quella del castello è stata una storia complicata, sempre al centro di possibili cessioni e tentativi di demolizioni, nonché teatro di avvenimenti leggendari. Il crollo della volta del salone centrale avvenuto all’inizio del XIV (da qui il nome Della Volta, anche se secondo altre fonti deriverebbe dall’omonima famiglia che ne risultava proprietaria nel 1200) fu interpretato dalla fantasia popolare in chiave religiosa: gli uomini e le donne della corte del signore del castello, in abiti discinti e in preda ad un’orgia collettiva, furono seppelliti dal crollo del soffitto voluto dal diavolo per impadronirsi delle loro anime. Pare che ancora oggi si odano sotto le vecchie mura gemiti e grida, mentre strane fiammelle corrono per le sale deserte. Molto più prosaicamente, l'edificio subì il suo danno o per qualche difetto di costruzione della struttura, o per eccessivo sovraccarico sulla struttura stessa. L'ultima impennata della sua storia fu a cavallo del 1800, quando venne dapprima ripristinato a residenza signorile e poi eletto dall'ultima marchesa Falletti come luogo ideale per trascorrere ore tranquille in compagnia di Silvio Pellico, godendo sia dell'ombra dei folti ippocastani oggi non più presenti che dei panorami circostanti. Terminata la dinastia dei Falletti il castello entrò in una fase di declino che è durata fino ai giorni nostri, subendo nel 1944 ulteriori danni a causa di alcune cannonate da parte dei tedeschi. Il suo attuale aspetto decadente, tuttavia, rende molto credibili le diverse leggende che lo circondano. E' attualmente di proprietà di un'azienda vinicola di Barolo. Alla fine del 2011 sono stati eseguiti dei lavori della parte di tetto crollata alcuni mesi prima e di consolidamento della struttura. Vi è l’obiettivo di recuperare la torre per renderla accessibile al pubblico (ripristinando la scala esterna) e di effettuare graduali interventi di restauro che permettano al maniero di riprendere vita. L’interno del castello della Volta è diviso in numerosi saloni, alcuni dei quali con affreschi in buono stato di conservazione nonostante i decenni di abbandono. In una sala al primo piano c’è anche una sorta di rudimentale bagno e numerosi locali sono dotati di caminetti. Al pianterreno, zona che probabilmente ospitava gli alloggiamenti delle guardie, sono ancora visibili i resti delle cucine e c’è una cappella, che però non è accessibile. Suggestivo è l’ampio salone seminterrato, con feritoie sulla vallata verso Alba e un locale senza finestre, che forse un tempo era adibito a prigione. Il fabbricato esterno al castello è invece l’antica ghiacciaia.

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