CITTA’ DELLA PIEVE (PG) – Rocca perugina
Fin dal 1188 Castel della Pieve fu sottoposta al dominio di
Perugia, particolarmente interessata al controllo sui territori agricoli del
“Chiugi” (tra il lago di Chiusi e il Trasimeno) e alla difesa dei propri
confini con la nemica Repubblica di Siena. La rocca si trova al centro
dell’abitato, anticamente in corrispondenza della cinta muraria dalla quale si
dipartiva la via Pievaiola che collegava Castel della Pieve a Perugia. Fu
costruita perché, in seguito alle ripetute ribellioni da parte della città
stessa, costantemente ghibellina, Perugia decise, nel 1322, di edificare una
rocca per controllare meglio l’intera città e per dare più sicurezza alla
propria guarnigione. Fu progettata dei senesi Lorenzo ed Ambrogio Maitani e fu
eretta in corrispondenza della cinta muraria, di fianco alla porta Perugina. A
pianta quadrata, ha quattro pittoresche torri angolari, che permettevano di
comunicare con Perugia tramite specchi e fuochi in caso di emergenza: la Torre
del Castellano anticamente era dotata di un ponte levatoio che consentiva alle
truppe di entrare nella città; la torre posta a controllo del Borgo Dentro; la
Torre del Prato posta a controllo della Porta Perugina e della Torre Maestra;
la Torre del Frontone originariamente dotata di un ponte levatoio che
consentiva alle truppe di accedere liberamente all’interno della fortezza. Due
di queste torri oggi sono troncate rispetto all'altezza originale. In origine la
rocca era circondata da un profondo fossato e da uno steccato in legno. Nel
cortile venne costruita un’ampia cisterna per consentire l’approvvigionamento
di acqua durante l’assedio. Una simile struttura militare, costruita a prova di
massima sicurezza, favorì successivamente l’insediamento di Capitani di Ventura
quali Biordo Michelotti e Braccio Fortebraccio da Montone. Nel XV secolo la
rocca subì numerosi interventi di restauro: nel 1471 sotto la direzione
dell’architetto perugino Polidoro di Stefano, nel 1474 con l’architetto
lombardo Gasparino di Antonio e nel 1490 altri lavori condotti da Fino
d’Ugolino da Perugia. Al suo interno furono strangolati Paolo Orsini e il Duca
di Gravina dopo la storica congiura ai danni del Valentino. A partire dal 1529
con il Cardinale Coppi detto il Tranese la rocca perse le sue funzioni
difensive e divenne sede di Governatori Perpetui. In quell’occasione fu
edificata in cortile una residenza per i nuovi magistrati, mentre le torri
venivano adibite a carcere ed abitazione di guardie e soldati. Il nuovo
edificio si affacciava anche all’esterno tramite una loggia, tuttora esistente.
L’edificio subì gravi eventi bellici nei secoli successivi e tra 700' e 800' fu
aggiunto sul fronte esterno un grande fabbricato, il palazzo Governativo. Con
l’Unità d’Italia, infine, la rocca divenne carcere mandamentale. Nel 1914 e nel
1919 l’amministrazione della città decise lo smantellamento della porta
Perugina, prima, e del fabbricato aggiunto, poi. Sulla facciata della Rocca è
possibile bere dalla fontana comunale che riporta la celebre frase sibillina
"Sic Vos, non Vobis". Per approfondire ecco quello che fa per voi…
http://www.aczivido.net/historia/umbria/bittarello.php
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