POMAROLO (TN) – Castel Barco
Complice la sua collocazione sulla strada che costeggia la
riva orientale dell’Adige, Pomarolo è sempre stato il centro più importante
della Val Lagarina sia durante l’epoca romana che nell’Alto Medioevo. Il
villaggio venne distrutto nel 1136 dall'imperatore Lotario III del Sacro Romano
Impero. Dalle ceneri dell’incursione imperiale, il villaggio risorse come un
piccolo libero comune valligiano, la cui sfera d’influenza comprendeva tutti i
villaggi tra Isera, Aldeno e Cimone. Parallelamente, presso la vicina rocca di Castel
Barco si originava una famiglia di milites di grande importanza nella storia
del Trentino, i Castelbarco. Il castello sorge su un dosso roccioso sopra
l’abitato di Pomarolo. La sua posizione è bellissima. Il maniero sovrasta il
corso del fiumeAdige, il secolo scorso navigabile e quindi importante via
di comunicazione commerciale, nonché il tracciato di quella che fu la strada
imperiale cioè l’asse di collocamento privilegiata tra la Germania e l’Italia. Proprietari
dell’area furono, forse fin dal 1062, il
Conte Giovanni Castelbarco Visconti, la madre e la sorella. Di sicuro già nel
1171, al tempo di Aldrighetto di Castelbarco, la famiglia viveva nel maniero in
qualità di vassalli del Vescovo di Trento. I Castelbarco di Pomarolo
possedevano nel 1300 tutti i castelli della Vallagarina. La prima documentazione
certa risale all’anno 1198, quando il 16 agosto Briano di Castelbarco in atto
di sottomissione lo cedette al Vescovo Corrado II per poi riottenerlo come
feudo della Chiesa Tridentina. Si racconta che nel 1354 si incontrarono in
questo castello l’Imperatore Carlo IV, un Gonzaga e un Della Scala, indiscusse
potenze dell’epoca. Occupato dalla Repubblica di Venezia nel XV secolo, il
castello venne distrutto per ordine di Massimiliano I d'Asburgo nel 1508 con un
violento attacco ed incendio. Il ricordo dell´alto mastio poligonale, con
pietre ben sezionate le une sulle altre, aiuta a delineare la sua origine, quando
il maniero era composto esclusivamente da una torre abitativa e da un recinto
difensivo (XII sec.). In seguito sopraggiunsero gli altri edifici con scopi
residenziali ed una seconda cinta muraria. I Castelbarco, però, divisi in ben
otto rami, lo lasciarono dopo che ebbe subìto saccheggi ed incendi. Dal XVI
sec., nulla fu più toccato e oggi rimangono pittoreschi ruderi raggiungibili a
piedi da Savignano (passeggiata di circa mezz´ora), fra cui sono riconoscibili parte
del mastio, parte della residenza, parte del pozzo e della cisterna e le mura
perimetrali coperte da fitta vegetazione.
Fonti: http://it.wikipedia.org,
, http://www.tiscover.com,
http://www.castelli.cr-surfing.net/p503a.htm,
http://www.scaligeri.com, http://www.pomarolo.info/progetti/castelbarco2/Relazione%20Parco%20Castelbarco.pdf,
Foto: di MIrko01 su http://it.wikipedia.org
e da www.mondimedievali.net
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