ARBORIO (VC) – Castello
La prima menzione del borgo si ha nel 999 in un diploma di Ottone
III a favore del vescovo di Vercelli, Leone. Arborio fu confermato ai vescovi
nel 1027 dall'imperatore Corrado II e nel 1152 da Federico I il Barbarossa. Nel
XII secolo sul territorio dominavano i conti di Biandrate. Nel 1179 il conte
Ottone cedette Arborio al comune di Vercelli e contemporaneamente si insediarono
i de Arborio, che avevano preso parte alle lotte civili comunali a fianco degli
Avogadro, con Guglielmo. Il consortile dei signori di Arborio appariva ben
consolidato nel secolo XIV e comprendeva numerose famiglie, tra cui gli
Squarra, i Biamino, i Teta, i Gattinara, i de Rege. Nel 1335 il paese passò ai Visconti.
Verso la fine del dominio visconteo, nel 1357, il castello venne espugnato e
saccheggiato essendo il luogo passato alla giurisdizione dei Savoia. Nel 1404 i
de Arborio si sottomisero alla casa sabauda. Tra il 1405 e il 1407 il luogo venne
occupato da Facino Cane per conto del marchese di Monferrato. Nel 1407 i de
Arborio si sottomisero di nuovo ai conti di Savoia, che acquisirono stabilmente
il territorio nel 1427. L'imperatore Massimiliano I nel 1513 inserì Arborio
nella contea di Gattinara che venne concessa a Mercurino Arborio di Gattinara,
il futuro gran cancelliere di Carlo V. Nel 1525 il duca Carlo III di Savoia
rinnovò la costituzione del comitato a favore di Mercurino e l'imperatore Carlo
V la confermò nel 1526. Nel 1621 il duca Carlo Emanuele I di Savoia trasformò
in marchesato la contea di Gattinara a favore di Mercurino Filiberto Arborio di
Gattinara. Il castello è ricordato per la prima volta nel 1224 e nello stesso
periodo il Comune di Vercelli impose alla comunità la manutenzione degli spalti
e dei fossati. Nel XV secolo è documentata un'area maggiormente fortificata
all'interno del perimetro del castrum, detta rocha castri (Ordano 1985, p. 64).
Nonostante le devastazioni subite ad opera del Marchese del Monferrato, dagli
Spagnoli e dai Francese, la struttura è ancora leggibile. La pianta doveva
essere rettangolare, del recinto sono ancora visibili i ruderi di un poderoso
muro di cinta e di una torre angolare a pianta circolare. Nella zona più
elevata sorge l'antica rocca che rivela alcune delle sue strutture originarie:
tratti di merlatura a coda di rondine e tre monofore a sesto acuto, contornate
da cornici in cotto. Del complesso rimangono pure alcune case di indubbia
origine medievale, alquanto rimaneggiate. La torre porta, inglobata in un
fabbricato, era al centro del lato occidentale. Agli elementi più antichi, del
XIV secolo, si sovrappongono, nelle cortine, strutture frutto delle
riedificazioni del secolo successivo, rappresentate dal paramento esterno in
mattoni, con cornici in cotto e merlatura di colmo, ormai non più
identificabile. Per alcuni aspetti di carattere giuridico il castrum di Arborio
sembrerebbe di appartenenza signorile e non comunitaria, anche se il tessuto
urbanistico non lo diversifica dagli altri ricetti della zona. La conservazione
degli edifici medievali e degli elementi fortificati residui non appare
adeguata, in alcuni casi è del tutto insufficiente. Sulla targa posta dal
comune sta scritto: “Il Castello, voluto dal comune di Vercelli per proteggere
questa località strategicamente importante, è menzionato nei documenti dal XIII
sec. Fu coinvolto nelle lotte fra guelfi e ghibellini e, in seguito,
danneggiato dalle incursioni di Facino Cane. Nel 1513 Arborio entrò nella sfera
di influenza di Gattinara e subì saccheggi e scorrerie degli eserciti coinvolti
nelle guerre fra Spagna e Francia. Le sezioni di mura ancora visibili, con la
facciata caratterizzata da ciottoli di pietra disposti a spina di pesce, sono
risalenti al XIV sec., mentre la parte esterna, in laterizio, è del XV sec.”.
Foto: da http://novartestoria.wordpress.com
Nessun commento:
Posta un commento