GUARDISTALLO (PI) – Castello
Il toponimo Guardistallo è attestato per la prima volta nel 1144 e deriva
dalle parole germaniche
warda ("guardia") e
stall
("luogo") con il probabile significato di "luogo di
guardia". Appartenuto in precedenza ai Longobardi, il territorio della
comunità di Guardistallo viene menzionato in un documento del 1155: Gherardo e
Ranieri, figli del conte Gherardo della Gherardesca, offrirono una parte dei
loro beni situati nel castello di Guardistallo al vescovo di Volterra Galgano.
Le vicende del piccolo borgo di Guardistallo, sorto intorno al castello dei Della
Gherardesca, seguirono per alcuni secoli lo stesso destino delle comunità
vicine: Bibbona, Riparbella, Casale Marittimo e Montescudaio, anch'esse
controllate per conto della Repubblica Pisana dalla famiglia comitale pisana
dei Della Gherardesca. Nel 1406, con la caduta della Repubblica Pisana, anche
Guardistallo finì sotto il dominio fiorentino e giurò fedeltà a Firenze. Occupato
nel 1447 dall’esercito di Alfonso d’Aragona, re di Napoli, che distrusse gran
parte delle case e dei palazzi (rimase tuttavia in piedi il cassero della rocca
dei conti, che fu abbattuto solo dal terremoto del 1846), fu poco dopo
riconquistato dai fiorentini contro i quali partecipò alla sfortunata
ribellione condotta da Pisa. Nel 1648 il granduca di Toscana Ferdinando II
concesse Guardistallo e Casale Marittimo al nobile fiorentino Ferdinando
Ridolfi, incaricato di ricostituire l'antico feudo di Montescudaio che diventò
un marchesato. Nel 1739 il granduca di Toscana Francesco II appartenente agli
Asburgo-Lorena assegnò il territorio di Guardistallo al marchese Carlo Ginori.
Guardistallo venne così incorporato, insieme ai territori di Cecina, Riparbella,
Casale Marittimo e Bibbona, nel Marchesato di Riparbella. Il 14 agosto
1846 i paesi della costa toscana furono colpiti da un violento
terremoto che in pochi attimi abbatté
case, palazzi, chiese e torri. Gran parte dei castelli medievali nella zona
compresa tra Casale, Volterra e Pisa fu distrutta in quell’occasione.
Guardistallo, insieme a Orciano nella Val di Tora, fu il paese che riportò i
danni maggiori. Il 70% delle case fu distrutto e la parte del castello, la più
alta del paese, andò completamente in rovina: il cassero della rocca con le
abitazioni circostanti, la chiesa con il campanile e il cimitero furono ridotti
a un ammasso di macerie
.
Nonostante ciò, ancora oggi il paese offre non pochi reperti della sua
importante storia medievale, come ad esempio i ruderi del castello, cui si
accede attraverso una porta che conserva molti dei suoi caratteri originali.
All’interno della rocca sono visibili il tracciato delle mura ed alcune antiche
case. Anche il borgo conserva deliziosi angoli di origine medievale inseriti,
almeno in parte, nella loro primaria planimetria. Per approfondire suggerisco
di andare qui: http://www.archeogr.unisi.it/repetti/dbms/sk.php?id=2290
Foto: di carlo62 su
http://www.trekearth.com
e da http://ilprofumodeitarocchi.blogspot.it/2013/10/pan-dei-morti-halloween-il-castello-di.html
Nessun commento:
Posta un commento