COSTIGLIOLE D'ASTI (AT) - Castello in frazione Burio
È il secondo grande maniero della zona, dopo il castello di Costigliole
d'Asti. Ubicato su una collina posta a sud del paese in prossimità del confine
fra Langhe e Monferrato, alla confluenza dei torrenti Tinella e Nizza, dista un
paio di km dalla cittadina ed è circondato da campi coltivati prettamente a vigneto.
Di struttura tipicamente astigiano-monferrina, dopo essere caduto in abbandono,
è stato restaurato a partire dal 1980. È posizionato su di un terrapieno a
forma poligonale delimitato da scarpate e si presenta, per dimensione e
tipologia, come un insieme di costruzioni dai corpi risalenti a epoche
differenti. Al nucleo originale fortificato si sono affiancati, a partire dal XVII
secolo, diversi fabbricati la cui architettura risulta talvolta contrastante. A
delimitare il complesso sono le torri, gli edifici più antichi ed un ponte
levatoio. Elemento caratteristico dell'edificio è la cortina laterizia ornata
da fasce dentellate. Il ponte levatoio conduce ad un cortile interno che porta
a sua volta ad una galleria sotterranea, non visitabile, mentre la torre di
forma ottagonale è dotata di una scala a chiocciola. Secondo la leggenda, il
castello prende il nome, così come la località in cui sorge, dall'antico ceppo
ligure degli euburiati. Nel patto di fedeltà tra gli abitanti di Costigliole a
la città di Asti datato 13 luglio 1198, tra i nomi dei personaggi abbienti che
giurarono fedeltà compare un tale Guglielmo dei Burri, dunque probabilmente
proveniente da Burio; tale personaggio potrebbe essere il più antico esponente
della famiglia Borio (di Costigliole, Tigliole e Novello). Si sa che appartenne
ai Pallidi fino alla fine del XVI secolo. Non ha mai ricoperto una funzione
particolarmente strategica, essendo destinato prettamente ad uso agricolo. In
epoca medioevale è stato di proprietà delle diverse famiglie astigiane che
ricoprirono la Signoria di Burio, dai Pelletta ai Roero, dai Malabayla ai Pallio.
In questo senso divenne centro vitale del possesso fondiario. Nel XVII secolo
fu al centro della guerra fra la Spagna e l'esercito guidato dal duca Carlo
Emanuele I di Savoia. Nei secoli successivi passò alla famiglia Asinari, prima
che la proprietà venisse frazionata in quote, poi unificate e riacquisite nel XX
secolo dal conte Luigi Lanzavecchia. Divenuto dimora privata e acquisita una
funzione ad uso turismo, è adibito a luogo di manifestazioni culturali ed
artistiche, tanto da essere inserito nel circuito dei "Castelli Aperti"
del Basso Piemonte. Gli interni sono stati rifatti in epoca barocca. Interessante
il
giardino,
caratterizzato da piante sempreverdi ed albero ad alto fusto. Da segnalare un
esemplare di
tasso
che i botanici storici hanno stimato abbia una età superiore ai 200
anni.
Fonti: http://it.wikipedia.org, http://www.astigiando.it/place/castello-di-burio/,
libro "Castelli in Piemonte"
Foto: entrambe della mia amica Romina Berretti,
che lo ha visitato recentemente
2 commenti:
Grazie per averci citato!
e grazie a Voi per essere passati di qua....siete sempre i benvenuti :)
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