sabato 10 maggio 2014

Il castello di sabato 10 maggio






CIVITELLA PAGANICO (GR) – Castello di Casenovole

La sua ubicazione è lungo la vecchia strada leopoldina che dalla frazione di Casal di Pari si snoda verso sud-est in direzione di monte Antico, dopo aver superato l'abitato di Fercole. Il castello sorse in epoca medievale nei pressi di una pieve e rimase sotto il controllo degli Ardengheschi fino al Duecento, per passare nel secolo successivo ai Buonsignori dopo una serie di lotte tra più famiglie per il controllo dell'intera zona e di assalti da parte della gente assoldata da questa famiglia senese. Anche dopo essere entrato a far parte della Repubblica di Siena, il castello continuò a rimanere di proprietà privata, subendo nel corso dei secoli numerose ristrutturazioni che hanno modificato l'originaria struttura, pur mantenendo in vari punti elementi risalenti alla costruzione originaria. Oggi del castello restano solo i volumi dei fabbricati con base a scarpa disposti attorno ad uno spazio centrale. Purtroppo è difficile immaginare l'aspetto originario della corte, l'unico elemento ben conservato è la porta di accesso verso Nord-Est. Il castello di Casenovole, situato in posizione dominante sulla sommità di un poggio, si presenta come una imponente struttura fortificata, costituita da due corpi di fabbrica di altezza diversa, addossati tra loro. Il corpo di fabbrica principale, più basso e a pianta rettangolare, ospitava in passato la residenza padronale degli Ardengheschi; su un lato, si addossa alla torre di avvistamento a sezione quadrangolare. Le strutture murarie si presentano in pietra, con alcuni elementi originari medievali inglobati tra quelli risalenti agli interventi di ristrutturazione degli ultimi secoli. Presso il castello sorge la chiesa di San Giovanni Battista, di origini trecentesche e anticamente chiamata di San Vincenzo, sorta inizialmente come cappella gentilizia ed elevata a pieve in epoca rinascimentale. Nel XVII secolo deve aver ospitato dei dipinti di Giovan Battista Giustammiani, detto "Il Francesino", secondo quanto attestato da una convenzione redatta nel 1609 tra il responsabile della pieve e l'artista.

Foto: di Petitverdot su http://it.wikipedia.org e da http://www.vendy.it

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