CIVITELLA PAGANICO (GR) – Castello di Casenovole
La sua ubicazione è lungo la vecchia strada leopoldina che dalla frazione di
Casal di Pari si snoda verso sud-est in direzione di monte Antico, dopo aver
superato l'abitato di Fercole. Il castello sorse in epoca medievale nei pressi
di una pieve e rimase sotto il controllo degli Ardengheschi fino al Duecento,
per passare nel secolo successivo ai Buonsignori dopo una serie di lotte tra
più famiglie per il controllo dell'intera zona e di assalti da parte della
gente assoldata da questa famiglia senese. Anche dopo essere entrato a far
parte della Repubblica di Siena, il castello continuò a rimanere di proprietà
privata, subendo nel corso dei secoli numerose ristrutturazioni che hanno
modificato l'originaria struttura, pur mantenendo in vari punti elementi
risalenti alla costruzione originaria. Oggi del castello restano solo i volumi
dei fabbricati con base a scarpa disposti attorno ad uno spazio centrale.
Purtroppo è difficile immaginare l'aspetto originario della corte, l'unico
elemento ben conservato è la porta di accesso verso Nord-Est. Il castello di
Casenovole, situato in posizione dominante sulla sommità di un poggio, si
presenta come una imponente struttura fortificata, costituita da due corpi di
fabbrica di altezza diversa, addossati tra loro. Il corpo di fabbrica
principale, più basso e a pianta rettangolare, ospitava in passato la residenza
padronale degli Ardengheschi; su un lato, si addossa alla torre di avvistamento
a sezione quadrangolare. Le strutture murarie si presentano in pietra, con
alcuni elementi originari medievali inglobati tra quelli risalenti agli
interventi di ristrutturazione degli ultimi secoli. Presso il castello sorge la
chiesa di San Giovanni Battista, di origini trecentesche e anticamente chiamata
di San Vincenzo, sorta inizialmente come cappella gentilizia ed elevata a pieve
in epoca rinascimentale. Nel XVII secolo deve aver ospitato dei dipinti di
Giovan Battista Giustammiani, detto "Il Francesino", secondo quanto
attestato da una convenzione redatta nel 1609 tra il responsabile della pieve e
l'artista.
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