LAVERINO (MC) – Rocca di S.Lucia
Costruita sopra ad uno strategico sperone roccioso e oggi
immersa in un fitto bosco, la rocca di S. Lucia detta anche "di
Laverino", della quale sono visibili i resti della torre e del palatium
(la residenza dei proprietari), fu fondata ad opera di Rodolfo di Monaldo III
dei Conti di Nocera nel 1020, ed abitata nel XII sec. dalla famiglia dei
Cavalca che fece addossare alla torre originaria un nuovo corpo di fabbrica ad
uso abitativo. Una terza costruzione, più elegante delle precedenti, fu
aggiunta nel XIII sec. Il perimetro della struttura misurava in origine mt 160.
L’elemento più appariscente è di certo la torre quadrata e tozza, ancora alta
(quasi 20 metri), ma un po’ meno ogni primavera. La torre di 6 metri di lato,
le mura esterne e lo scavo del fosso asciutto, che ancora si nota a monte, fanno
parte della costruzione originaria voluta da Rodolfo di Monaldo III, il quale
“possedè ancora molti castelli da lui edificati dall’altra parte delli vicini
Monti dell’Appennino, che erano Gista, Laverino, Rocca S.Lucia, Somaregia,
Ursaria, Serradica, Chesano e altri luoghi fino alla città di Sentino
distrutta” (D. Dorio : “Dell’historia della famiglia Trinci” 1646). Di alcuni
di questi castelli non restano neanche le tracce, essendo stati usati spesso
come cave di pietra squadrata. Ma la Rocca di S. Lucia era fuori mano e di
robusta costruzione, anche nei due edifici aggiunti nel XII e XIII secolo, le
cui monofore con archetto trilobo ed il bel portale ad arco acuto testimoniano
una certa eleganza, dovuta ai Cavalca (o Malcavalca), nobile famiglia di
feudatari che l’abitarono fino al 1283, svolgendo un ruolo importante e spesso
di prestigio nella “piccola” storia di queste vallate. Ma poi, senza più eredi
maschi, vendettero tutti i possedimenti (cose e persone) ai signori Varano di
Camerino. Così, dopo il 1283 la Rocca di S. Lucia seguì la sorte dei Varano, che
la adibirono a presidio militare, mantenendovi un castellano e una piccola guarnigione
di armati. Nel 1502 fu usurpata dal Valentino; tornata nelle mani di Giovanni
Maria Varano, Duca di Camerino, fu successivamente incamerata dalla S. Sede nel
1545. Con la vendita a privati dei terreni dove sorge (gli ultimi a possederla
furono i Lori, da cui il nome di Rocca di Lori) la Rocca di S. Lucia vide
finire la propria funzione feudale e militare e con essa il proprio futuro.
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