TUFARA (CB) - Castello Longobardo
L'origine del nome deriva molto probabilmente dalla roccia
tufacea sulla quale sorge l'attuale comune. Nel 1300 veniva chiamata Topharia,
mentre le prime notizie storiche riguardanti il centro abitato risalgono alla
vita di San Giovanni da Tufara nel secolo XII, quando a regnare era la famiglia
Marzano. Ci sono poi altre fonti, che parlano già di un centro "situato
in prossimità del Fiume Fortore", ritrovate in documenti di un
geografo di origini arabe che descriveva l'Italia Meridionale. Il territorio,
appartenuto a Dramanus nella seconda metà del XII secolo, fu concesso dagli
Altavilla ai già menzionati Marzano. Questi tennero il feudo fino all'anno
1299, quando Guglielmo di Marzano, in occasione delle proprie nozze con
Isabella di Gesualdo, assegnò alla sposa il Castello di Tufara. Il maniero,
edificato dai Longobardi su un rialzo tufaceo di modeste dimensioni,
originariamente doveva servire alla sorveglianza militare del territorio. A
pianta quadrangolare, era piuttosto piccolo ma di notevole importanza
strategica perchè posto sulla via di collegamento fra la Puglia ed il Ducato di
Benevento, in prossimità del tratturo Celano-Foggia. Successivi furono gli
ampliamenti apportati da Decio Crispano, che nel XVI secolo ottenne il castello
ed il feudo in eredità. Assunse allora una strana forma, definita da alcuni
storici "a fagiolo". In questo modo la struttura perse anche la
caratteristica tipicamente feudale di fortezza per assumere quella di castello
residenziale. Su uno spigolo dell'edificio vi è lo stemma dei Crispano col
leone fiancheggiato dalle lettere D. e C. È la sigla di Decio Crispano. Dopo la
dinastia dei Crispano, il castello passò a quella della famiglia Carafa, ed
infine ai Pignatelli, che lo tennero fino al termine dell'epoca feudale,
purtroppo non curandosi molto della residenza che inesorabilmente, col passare
degli anni, andò incontro ad un lento declino. Oggi appare come un imponente
edificio che domina la piazza antistante il centro storico. È posizionato su
uno sperone roccioso che in ampi tratti funge da scarpa. La morfologia del
terreno ne ha in parte condizionato la planimetria, che è tendenzialmente
rettangolare, molto allungata, con i lati lunghi, a est e ad ovest, con
andamento curvilineo. Sul lato lungo occidentale sporge dalla cortina un
avancorpo. Le cortine murarie sono a scarpa su tre lati; sul quarto, dove si
apre l'attuale ingresso, sono due torri. L'accesso è ubicato sul lato corto
settentrionale, preceduto da una scalinata molto ripida ricavata nella roccia.
Le aperture, piccole e rade, si distribuiscono sull'articolazione di due
presumibili piani; di un terzo che forse ospitava finestre di maggiore
dimensione restava solo un tratto di muratura, ora anch'esso non più visibile.
All'interno vi sono notevoli tracce di muratura, e un consistente e lungo muro
centrale parallelo alle cortine. Sono state individuate alcune cisterne
all'interno dell'edificio; esse hanno pianta quadrangolare o ogivale, alcune
collegate tra loro. Scavate nel tufo, assicuravano l’approvvigionamento idrico
in caso di assedio della fortezza. Ben conservata è anche
la zona adibita a deposito e cucina. La tipologia di questa
costruzione è quella del castello-recinto, con funzioni quindi di controllo e
di rifugio temporaneo della popolazione nei momenti di pericolo. Il castello
nella sua fisionomia attuale, è il risultato di una serie di interventi dei
quali il più consistente è relativo all'ampliamento del XVI secolo verso
nord-ovest che comportò adattamenti e modifiche delle strutture preesistenti.
Uno di questi, trecentesco, comportò un notevole ampliamento del primo piccolo
edificio. Esso è attribuito all'opera della famiglia Gambatesa-Monforte, il cui
stemma è situato su due edifici del centro storico di Tufara. Attualmente il
castello è di proprietà comunale.
Per approfondire Vi consiglio i seguenti link: http://www.francovalente.it/2009/06/08/il-castello-di-tufara/,
http://www.morronedelsannio.com/molise/castello_di_tufara.htm, http://www.amicideiborghi.it/borghi_italia/castelli_molise_1/castello_tufara.htm,
http://www.archart.it/italia/Molise/Tufara/index.html (per vedere altre foto)
Fonti: http://www.regione.molise.it, http://www.comune.tufara.cb.it,
http://www.molise.org, http://turismo.provincia.campobasso.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/417,
Foto: da www.prolocotufara.com e da
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