CIVITA D’ANTINO (AQ) – Torre dei Colonna
Situata su un altipiano a 904 metri sul livello del mare, e
cinta da una barriera naturale di pietra che la difende, Civita d’Antino ad
oriente è protetta dalla montagna. L'antico municipio non era facilmente
accessibile e godeva della su privilegiata posizione, resa più forte da cinta
di mura ciclopiche nei punti più scoperti. A sud il paese era irraggiungibile.
Resti ancora visibili di una cinta di mura sono molto lontani dal centro
dell'antico municipio romano, come quelli che si osservano a Porta Campana, al
di sopra dell'attuale cimitero. Nel 1183 il Papa Lucio III definì i confini
ecclesiastici della parrocchia di Civita d'Antino, la Parrocchia di S. Stefano;
essi arrivavano alle pendici dei monti opposti a Civita, a terre appartenenti
oggi ai territori di Morino, di Meta e di Rendinara. Civita d'Antino partecipò
attivamente nell'aspra lotta dei partiti e delle fazioni nel secolo XIII, in
special modo nelle lunghe contese fra guelfi e ghibellini, tanto da comparire
in tutti gli elenchi dei paesi di Valle Roveto a noi giunti: dal Catalogo dei
Baroni agli Svevi, dagli Angioini agli Orsini, dai Piccolomini ai
Colonna. Sulla quota 909 della vecchia acropoli della città antica svetta
la trecentesca torre-mastio quadrata della Civitas Antena, conosciuta come la
«Casa di San Lidano», detta ora "Torre dei Colonna" per il suo
presunto legame con i feudatari del paese dal termine del XV secolo fino agli
inizi dell'Ottocento. Essa costituiva la difesa sommitale del complesso
fortificato medievale ed era la sede del rappresentante feudale locale. Dopo il
terremoto del 1915 dove morirono circa 30.000 persone in tutta la Marsica,
appare mozzata. Negli ultimi anni si parla del recupero per questa antica e
preziosa costruzione, donata al Comune da privati insieme al giardino
antistante la vecchia struttura medievale in pieno centro storico. Per tale
pezzo di storia, un tempo parte integrante del sistema di avvistamento difensivo
della Valle Roveto, si profila un ritorno al “passato” in versione moderna:
l’amministrazione comunale punta a realizzarvi un osservatorio astronomico
sulla scia della Torre delle stelle di Aielli. Primo passo: l’avvio dei lavori
sotto la regia della Sovrintendenza archeologica. Il Comune, infatti, ha
impegnato 250mila euro per il recupero e la ricostruzione della vecchia torre
medievale ricevuta in dono dalla famiglia Venditti: le sorelle Paola e Anna e
il marito di quest’ultima Manlio Flore. Il recupero della torre, comunque, è
inserito in un piano di valorizzazione ad ampio raggio dei beni storici,
archeologici e culturali di cui il centro rovetano è particolarmente ricco.
Foto: una cartolina della mia collezione
Foto: una cartolina della mia collezione
Nessun commento:
Posta un commento