PALOMBARA SABINA (RM) – Castello Savelli di Stazzano Vecchio
Il borgo fantasma di Stazzano vecchio, compreso un castello
medioevale con 6 torri tonde e una quadrata alta 25 metri, fu abbandonato dopo
il 24 aprile 1901, quando nel pomeriggio uno spaventoso terremoto dell’8° della
scala Mercalli lo squarciò senza però far vittime tra i circa 135 abitanti. Sorto
sul castrum Statianum, rimangono le mura della cittadina, le sue case, la rocca dei Savelli,
la piazzetta e i ruderi della chiesa di San Giovanni Evangelista. Tornando indietro
nel tempo, le prime notizie storiche sul Castrum, probabilmente
già organizzato in forma di borgo con adiacente fortezza, così come appare
oggi, risultano frammentarie e disperse, essendo perduto l’archivio
dell’Abbazia dell’Argentella. Una bolla edita dal Galletti (Memorie di tre
chiese diRieti, p.154) contiene un’appendice sulle chiese sabinensi
con la rispettiva tassa del grano. Tomassetti e Biasiotti la ritengono ispirata
da Alberico, parente del Vescovo di Sabina Giovanni (XI secolo?), “come
conferma della nuova circoscrizione amministrativa del corrispondente Comitatus Sabinensis”. Il Castrum Stazani “deve duo rubragrani”
(è menzionato dopo Monterotondo e prima di Cretone). Dall’elenco del sale e
focatico del distretto di Roma (codice Sergardi-Biringucci) si ricava che fra
’300 e il ’400 Stazzano doveva contare poco più di 600 abitanti. Nel 1446
Andrea Palombara, signore di Moricone, nel suo testamento, datato 2 Aprile,
lasciò ai suoi eredi Stazzano forse momentaneamente posseduto per gli stretti
legami di parentela fra i Palombara e i Savelli. Nel 1503 il castello di
Stazzano tornò in possesso ai Savelli; in seguito tuttavia, a causa
dell’inarrestabile declino della nobile famiglia, i Savelli superstiti non
riuscirono a sostenere il peso della situazione debitoria che da oltre due generazioni
si era andata sempre più aggravando e poiché ormai non pagavano più gli
interessi, nè adempivano agli obblighi, la Camera Apostolica, intervenendo a
favore dei creditori, pose sotto sequestro Stazzano insieme a Palombara
mettendoli all’asta. Papa Urbano VIII concesse una sospensione permettendo la
vendita diretta, salvo i diritti dei creditori. Il principe Don Marcantonio
Borghese nel 1637 acquistò per la somma di 385.000 scudi Palombara con il suo feudo
in cui era compreso anche il castello di Stazzano. In rete ho trovato questo
filmato, nel quale vi sono interessanti scorci sia del borgo abbandonato, sia
del castello.
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