ROSIGNANO MARITTIMO (LI) – Torre di Vada
E’ una struttura di avvistamento situata lungo
costa a sud di Rosignano Solvay, nel comune di Rosignano Marittimo. La torre ha
origini medievali; sorse infatti sul finire del Duecento (1279) ad opera dei Pisani
allo scopo di segnalare ai naviganti le pericolose Secche di Vada e per
avvistare ogni tipo di minaccia proveniente dal mare. Successivamente, decaduta
la Repubblica di Pisa, la torre passò ai Fiorentini, che nel XV secolo la
restaurono e la resero parte integrante del sistema di avvistamento posto lungo
la costa toscana a sud di Livorno. Dalla torre doveva essere sorvegliato un
tratto di mare assai ampio, compreso tra la Torre di Castiglioncello, a nord, e
la torre posta alla bocca del fiume Cecina (ora Villa Ginori), a sud. Il
contatto visivo con le altre strutture difensive consentiva la segnalazione di
eventuali pericoli, mentre i Cavalleggeri erano tenuti ad ispezionare l'intera
costa, muovendosi di torre in torre. Oltre alla protezione della costa dalle
incursioni saracene le torri, dopo la costruzione del porto di Livorno, ebbero
altre funzioni, quali: la protezione contro lo sbarco di contrabbandieri che
volevano sottrarsi al controllo doganale; di presidio sanitario contro il
dilagare delle nuove malattie che aveva fatto seguito alla scoperta e ai
commerci con il nuovo mondo. Controllando l'intera costa toscana consentivano
infine un controllo sui convogli in arrivo ed in partenza, evitando al governo
mediceo le spese di allestimento di una flotta. L'antica torre di Vada venne
cinta da un possente contrafforte, di conseguenza dalla piccola e semplice
torre quadrangolare a pareti verticali si pervenne alla complessa struttura a
base troncopiramidale che si può ammirare ancora oggi. Il nuovo edificio
rispondeva alle moderne esigenze militari: i forti spessori in basso potevano
meglio resistere al fuoco dell'artiglieria, mentre il corpo in alto fortemente
aggettante sul cornicione aumentava la superficie destinata alla Batteria posta
sulla sommità della Torre. L'ingegnere
Odoardo Warren, incaricato nel decennio 1739-49 dai Lorena di una supervisione
dei forti costieri, descrisse la presenza di un fossato e di un ponte levatoio,
oggi scomparsi. Warren raccontò come la torre fosse al centro di vaste e
malsane paludi e che 'le truppe che vi vengono mantenute hanno l'aria di essere
sempre malate'. Inoltre, adiacente alla struttura si estendeva una vasta
dispensa, composta da diversi locali, un forno, una stalla ed una cappella; qui
trovavano alloggio il castellano e la guarnigione, mentre nella torre vera e
propria gli spazi erano limitati, ma sufficienti per tenervi alcuni pezzi
d'artiglieria. Nell'Ottocento, esaurite le funzioni militari, continuò a
funzionare come faro fino al 1979, tanto che intorno al 1950 fu demolito il
tetto a padiglione per installarvi un faro di maggiore portata. Successivamente
restaurata, oggi la torre è sede del Laboratorio di Educazione Ambientale ed è
visitabile in occasione di manifestazioni culturali. La fortificazione presenta
una pianta quadrata, delimitata da massicci contrafforti per quasi tutta la sua
altezza. L'interno è suddiviso in cinque livelli, compreso il piano di
copertura praticabile. La parte superiore, rialzata nel dopoguerra, è stata
ripristinata durante il restauro portato avanti tra il 1990 ed il 1995.
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