mercoledì 24 aprile 2013

Il castello di martedì 23 aprile






AULLA (MS) - Castello Malaspina in frazione Pallerone

Il primo nucleo originario dell’abitato di Pallerone è da ricavare nel luogo chiamato “Verdentro” un borgo fortificato, “Castrum”, con due porte di cui una di fronte all'Aulella. Fino al 1400 Pallerone rimase sotto la dominazione dei Malaspina di Olivola, Canova, Bigliolo e Quercia. Nel 1494 il suo territorio vide infuriare la battaglia tra le truppe francesi e quelle del Marchese Malaspina. Il 1500 fu l'epoca delle fortificazioni e degli insediamenti urbani voluti da Lazzaro I Malaspina, che diede al borgo una sistemazione strutturale omogenea e solida: lo chiuse in se stesso rendendolo percorribile al suo interno mediante uno stretto interstizio chiamato "Verdentro". Le case furono costruite appoggiate le une alle altre, spalla a spalla, formando un circolo e mostrando all'esterno tante schiene come scudi. A sud Lazzaro I lo protesse con due solidi fabbricati congiunti tra loro ad angolo: la chiesa ed il castello vecchio, che si presentava come una solida e continua muraglia, per l'esigenza di una sicura ed impenetrabile difesa. L’entrata al castello si apriva nella buia arcata che immetteva nel “Verdentro” e costituiva allo stesso tempo l’entrata unica al paese e alla fortificazione che era per il capitano, per i soldati, per i tribunali, i consoli e gli altri uffici di pubblica utilità. Alla morte di Lazzaro I, la reggenza del feudo fu assunta dal fratello Alderamo Malaspina, figlio di Spinetta I, aveva seguito la carriera militare e vissuto soprattutto a Firenze. Egli scelse di abitare a Pallerone anziché ad Olivola e progettò un ampliamento urbano, con l'innesto di un quartiere edilizio con una progettazione realmente innovativa. Appoggiò il nuovo castello all'esistente, modificando la struttura d'assieme del borgo e l'orientamento della chiesa. Cinse il nuovo borgo con una cerchia muraria protetta da torri e unita alla testuggine formata dal vecchio castrum. Da questo momento a Pallerone, in qualità di sede marchionale, si svolsero tutti gli atti politici e amministrativi collegati al feudo; è qui che nel 1795, tutti i marchesi di Lunigiana, si riunirono nel “castello-palazzo” per chiedere comprensione e aiuto all'imperatore, dal quale avevano avuto l’investitura, di fronte alle nuove idee della Rivoluzione Francese, ma il marchese Carlo Malaspina assistette all’abolizione dei feudi e nel 1811 Pallerone, come tutta la Lunigiana, entrò a far parte dell’Impero napoleonico chiudendo definitivamente il lungo capitolo della storia dei Malaspina. Delle fortificazioni erette nel XVI secolo a protezione dell'insediamento, rimangono poche tracce delle mura. Il castello nuovo, in cui spicca la grande torre quadrata, di carattere militare ma il cui aspetto è stato ingentilito con l'aggiunta di grandi finestre, è un lussuoso edificio marchionale di 3 piani in cui ogni piano presenta un “ordine” completo; la parte nord-occidentale ha un’impronta stilistica tardo-rinascimentale, il lato sud-orientale è decisamente settecentesco. Il palazzo aveva anche una cappella interna tuttora conservata. Interessante è la decorazione interna a stucco, che richiama le forme del barocchetto pontremolese. Unica è la decorazione del grande salone del palazzo costruito a doppia altezza e coperto da una grande volta a padiglione. Le pareti sono rivestite da una serie di grandi pannelli rettangolari alternati da medaglioni ellittici, i dipinti dei pannelli rettangolari rappresentano scene  mitologiche,  mentre i medaglioni raffigurano scene di vita campestre, contadini intenti ai loro lavori. Il giardino pensile che circonda il castello-palazzo era organizzato su due assi: uno conduceva al portale del salone e l’altro si concludeva con due nicchie laterali, contenenti fontane e statue, oggi perdute; il grande parterre era decorato con un mosaico in ciottoli colorati, all’uso ligure, il palazzo era dotato anche di un consistente complesso agricolo. Nel 1800 fu costruita la Loggia del Prete, un semicerchio a torre incuneato tra l'ala occidentale del castello e la facciata della chiesa. Nell'antica torre castellana è stato allestito dal 1935 uno dei più antichi presepi meccanici d'Italia, capolavoro di arte popolare, basato su un elaborato sistema elettromeccanico e idraulico.

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