AULLA (MS) - Castello Malaspina in frazione Pallerone
Il primo nucleo originario dell’abitato di Pallerone è da
ricavare nel luogo chiamato “Verdentro” un borgo fortificato, “Castrum”, con
due porte di cui una di fronte all'Aulella. Fino al 1400 Pallerone rimase sotto la dominazione
dei Malaspina di Olivola, Canova, Bigliolo e Quercia. Nel 1494 il suo
territorio vide infuriare la battaglia tra le truppe francesi e quelle del
Marchese Malaspina. Il 1500 fu l'epoca delle fortificazioni e degli
insediamenti urbani voluti da Lazzaro I Malaspina, che diede al borgo una
sistemazione strutturale omogenea e solida: lo chiuse in se stesso rendendolo percorribile
al suo interno mediante uno stretto interstizio chiamato "Verdentro".
Le case furono costruite appoggiate le une alle altre, spalla a spalla,
formando un circolo e mostrando all'esterno tante schiene come scudi. A sud
Lazzaro I lo protesse con due solidi fabbricati congiunti tra loro ad angolo:
la chiesa ed il castello vecchio, che si presentava come una solida e continua
muraglia, per l'esigenza di una sicura ed impenetrabile difesa. L’entrata al
castello si apriva nella buia arcata che immetteva nel “Verdentro” e costituiva
allo stesso tempo l’entrata unica al paese e alla fortificazione che era per il
capitano, per i soldati, per i tribunali, i consoli e gli altri uffici di
pubblica utilità. Alla morte di Lazzaro I, la reggenza del feudo fu assunta dal
fratello Alderamo Malaspina, figlio di Spinetta I, aveva seguito la carriera
militare e vissuto soprattutto a Firenze. Egli scelse di abitare a Pallerone anziché ad Olivola e
progettò un ampliamento urbano, con l'innesto di un quartiere edilizio con una
progettazione realmente innovativa. Appoggiò il nuovo castello all'esistente,
modificando la struttura d'assieme del borgo e l'orientamento della chiesa.
Cinse il nuovo borgo con una cerchia muraria protetta da torri e unita alla
testuggine formata dal vecchio castrum. Da questo momento a Pallerone, in
qualità di sede marchionale, si svolsero tutti gli atti politici e amministrativi
collegati al feudo; è qui che nel 1795, tutti i marchesi di Lunigiana, si riunirono
nel “castello-palazzo” per chiedere comprensione e aiuto all'imperatore, dal
quale avevano avuto l’investitura, di fronte alle nuove idee della Rivoluzione
Francese, ma il marchese Carlo Malaspina assistette all’abolizione dei feudi e
nel 1811 Pallerone, come tutta la Lunigiana, entrò a far parte dell’Impero napoleonico
chiudendo definitivamente il lungo capitolo della storia dei Malaspina. Delle
fortificazioni erette nel XVI secolo a protezione dell'insediamento, rimangono
poche tracce delle mura. Il castello nuovo, in cui spicca la grande torre
quadrata, di carattere militare ma il cui aspetto è stato ingentilito con
l'aggiunta di grandi finestre, è un lussuoso edificio marchionale di 3 piani in
cui ogni piano presenta un “ordine” completo; la parte nord-occidentale ha
un’impronta stilistica tardo-rinascimentale, il lato sud-orientale è
decisamente settecentesco. Il palazzo aveva anche una cappella interna tuttora
conservata. Interessante è la decorazione interna a stucco, che richiama le
forme del barocchetto pontremolese. Unica è la decorazione del grande salone
del palazzo costruito a doppia altezza e coperto da una grande volta a padiglione.
Le pareti sono rivestite da una serie di grandi pannelli rettangolari alternati
da medaglioni ellittici, i dipinti dei pannelli rettangolari rappresentano scene
mitologiche, mentre i medaglioni raffigurano scene di vita
campestre, contadini intenti ai loro lavori. Il giardino pensile che circonda
il castello-palazzo era organizzato su due assi: uno conduceva al portale del
salone e l’altro si concludeva con due nicchie laterali, contenenti fontane e
statue, oggi perdute; il grande parterre era decorato con un mosaico in ciottoli
colorati, all’uso ligure, il palazzo era dotato anche di un consistente
complesso agricolo. Nel 1800 fu costruita la Loggia del Prete, un semicerchio a
torre incuneato tra l'ala occidentale del castello e la facciata della chiesa. Nell'antica
torre castellana è stato allestito dal 1935 uno dei più antichi presepi
meccanici d'Italia, capolavoro di arte popolare, basato su un elaborato sistema
elettromeccanico e idraulico.
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