giovedì 11 aprile 2013

Il castello di giovedì 11 aprile





CASALINO (NO) – Castello in frazione Cameriano

Le prime testimoniante dell'esistenza del castello risalgono al 989; lo abitava tale Sendico, figlio del salico Winigiso e di Adilia, legati ai presuli di Novara e ai canonici del capitolo di S. Maria. Nei primi anni del secolo XI una parte della struttura fortificata apparteneva al vescovo di Novara Pietro III, che la utilizzò nella guerra contro il marchese Arduino d’Ivrea. Alla metà del Trecento l'antico castello era ancora funzionante e racchiudeva la chiesa di Santo Stefano, diventata parrocchiale. Nel 1362, al tempo della guerra tra Galeazzo Visconti e il marchese Giovanni del Monferrato, il castello di Cameriano fu occupato dalle truppe mercenarie inglesi di Alberto Stertz, poiché la fortezza era considerata un luogo strategico per respingere le incursioni dell’esercito visconteo, che miravano a ricacciare oltre la Sesia le milizie del marchese del Monferrato. Alla fine del conflitto il castello tornò ai Visconti, ai quali rimase fino al 1402. Dopo la morte del duca Gian Galeazzo Visconti la fortificazione di Cameriano, assieme a quelle di Casalino, Orfengo e Ponzana, fu concessa dai Milanesi al marchese Teodoro del Monferrato, che la controllò fino al 1417. In seguito divenne feudo dei "Botigella" e fu abitato da varie famiglie di signori, tra cui i Cattaneo di Cameriano, gli Scarla di Ponzana e la famiglia Noli di Novara. Due documenti del 1442 permettono di riconoscere meglio la fortificazione, articolata in due parti (un recetto e un castrum) contigue l'una all'altra e circondate da un fossato. A partire dalla fine del Quattrocento le due strutture tendevano ad identificarsi e accanto ad esse venne costruito un palazzo (nel 1458). Proprio nel 1442 il Duca di Milano cedette in feudo la terra di Cameriano a Bianca, figlia di Lancillotto Visconti e al marito Giovanni Matteo Botigella di Pavia, con ogni diritto di giurisdizione sul territorio. Il feudo restò poi alla famiglia pavese fino al 1664, anno della morte di Raimondo, ultimo feudatario. Esso fu poi assegnato dalla Camera ducale di Milano a Ferdinando Rovida. Le ultime informazioni sul castello risalgono al XVI secolo, quando la fortezza ospitava una compagnia di soldati spagnoli. Poi iniziarono gli abbattimenti per dare maggiore respiro alla parrocchia di Santo Stefano e al cimitero, racchiusi da sempre entro il perimetro murato. Dell’antica fortificazione, posta nella zona oggi chiamata Castello, a sud-est dell’attuale chiesa parrocchiale di S. Stefano, rimane l’impianto generale della struttura quadrata e, isolati tra abitazioni moderne e strutture agricole, vari resti dell’architettura castellana, costituiti da sagome di antichi merli, da parti di torrione e da tratti di muratura in cotto, risalenti alla costruzione della seconda metà del Quattrocento. Il maniero, dopo gli ultimi restauri, è stato adibito in parte ad abitazione ed in parte ad azienda agricola.

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