CASALINO (NO) – Castello in frazione Cameriano
Le prime testimoniante dell'esistenza del castello risalgono
al 989; lo abitava tale Sendico, figlio del salico Winigiso e di Adilia, legati
ai presuli di Novara e ai canonici del capitolo di S. Maria. Nei primi anni del
secolo XI una parte della struttura fortificata apparteneva al vescovo di
Novara Pietro III, che la utilizzò nella guerra contro il marchese Arduino
d’Ivrea. Alla metà del Trecento l'antico castello era ancora funzionante e racchiudeva
la chiesa di Santo Stefano, diventata parrocchiale. Nel 1362, al tempo della
guerra tra Galeazzo Visconti e il marchese Giovanni del Monferrato, il castello
di Cameriano fu occupato dalle truppe mercenarie inglesi di Alberto Stertz,
poiché la fortezza era considerata un luogo strategico per respingere le
incursioni dell’esercito visconteo, che miravano a ricacciare oltre la Sesia le
milizie del marchese del Monferrato. Alla fine del conflitto il castello tornò
ai Visconti, ai quali rimase fino al 1402. Dopo la morte del duca Gian Galeazzo
Visconti la fortificazione di Cameriano, assieme a quelle di Casalino, Orfengo
e Ponzana, fu concessa dai Milanesi al marchese Teodoro del Monferrato, che la
controllò fino al 1417. In seguito divenne feudo dei "Botigella" e fu
abitato da varie famiglie di signori, tra cui i Cattaneo di Cameriano, gli
Scarla di Ponzana e la famiglia Noli di Novara. Due documenti del 1442 permettono
di riconoscere meglio la fortificazione, articolata in due parti (un recetto e
un castrum) contigue l'una all'altra e circondate da un fossato. A partire
dalla fine del Quattrocento le due strutture tendevano ad identificarsi e
accanto ad esse venne costruito un palazzo (nel 1458). Proprio nel 1442 il Duca
di Milano cedette in feudo la terra di Cameriano a Bianca, figlia di Lancillotto
Visconti e al marito Giovanni Matteo Botigella di Pavia, con ogni diritto di
giurisdizione sul territorio. Il feudo restò poi alla famiglia pavese fino al
1664, anno della morte di Raimondo, ultimo feudatario. Esso fu poi assegnato
dalla Camera ducale di Milano a Ferdinando Rovida. Le ultime informazioni sul
castello risalgono al XVI secolo, quando la fortezza ospitava una compagnia di
soldati spagnoli. Poi iniziarono gli abbattimenti per dare maggiore respiro
alla parrocchia di Santo Stefano e al cimitero, racchiusi da sempre entro il
perimetro murato. Dell’antica fortificazione, posta nella zona oggi chiamata
Castello, a sud-est dell’attuale chiesa parrocchiale di S. Stefano, rimane
l’impianto generale della struttura quadrata e, isolati tra abitazioni moderne
e strutture agricole, vari resti dell’architettura castellana, costituiti da
sagome di antichi merli, da parti di torrione e da tratti di muratura in cotto,
risalenti alla costruzione della seconda metà del Quattrocento. Il maniero,
dopo gli ultimi restauri, è stato adibito in parte ad abitazione ed in parte ad
azienda agricola.
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