CASALINO (NO) – Castello in frazione Isola Peltrengo
Appartenuta alla signoria dei Crotti e poi a quella dei Conti
Cicogna-Clerici di Milano (che la mantennero fino al XX secolo), Peltrengo già
in epoca romana presentava insediamenti ed era denominata
"Paltergium", dal nome del corso d'acqua che la circondava da due
lati. Dal 1347 è testimoniata la presenza di una fortificazione, che risulta
però già in cattive condizioni e distinta dalla villa, circondata da un
fossato. Infatti in questo periodo essa subì forti danneggiamenti ad opera di
Galeazzo Visconti, nella sua storica opposizione ai Marchesi del Monferrato. Un
secolo dopo, al tempo del duca di Milano Francesco Sforza, il castello venne
ricostruito e fu inserita una nuova cinta muraria, oggi poco evidente. Attorno
al 1470 Peltrengo fu separato dalla giurisdizione del comune di Novara e
assegnato in feudo a Luca Crotti, membro di una famiglia che aveva servito a
lungo i Visconti e poi gli Sforza nell’esercito e nell’amministrazione ducale.
Alla morte di Luca, nel 1491, castello e proprietà passarono al figlio Simone.
Ma pochi decenni dopo, nel 1535, proprietario del castello e dei diritti
fiscali sul territorio divenne Pietro Cicogna, commissario generale per le
tasse dello Stato di Milano, già feudatario di Terdobbiate e Tornaco, in
seguito governatore di Novara e discusso autore dei baluardi cittadini voluti dagli
Spagnoli. Nel 1554 l’imperatore Carlo V lo nominò conte di Peltrengo,
Terdobbiate e Tornaco. Il Cicogna divenne così signore del paese e del
castello, che i suoi discendenti mantennero anche dopo la fine dei diritti
feudali, e che tra il secolo XIX e l’inizio del XX trasformarono in grande
cascina, riammodernando i lati occidentale e settentrionale. La destinazione
agricola comportò ulteriori modifiche anche nella parte orientale, dove era in
funzione un mulino. Tutto il resto venne modificato e adattato alle esigenze
della coltivazione agricola. Oggi del castello sono ancora identificabili due
parti: la prima, quasi del tutto scomparsa, il cui elemento principale è il
torrione che sormonta l’ingresso carraio (dove sono ben visibili le sedi dei
due bolzoni che calavano il ponte levatoio e che, sulla destra, prevedeva la
postierla per il passaggio pedonale), consiste in un grande cortile nel quale
si entra tramite un ponte levatoio; la seconda si presenta come un castello quadrangolare
di dimensioni particolarmente ridotte adibito a palazzo signorile con loggiato
e decorazioni geometriche in cotto sugli intonaci esterni. Il cortile è
separato dalla costruzione tramite un porticato con colonne del 1400. L'antico
fossato è oggi una roggia. All'interno della fortezza è presente una cappella
che risale almeno agli inizi del Seicento, decorata con dipinti raffiguranti
vari episodi della vita della vergine Maria. Fino a non molti anni fa ogni
domenica qui veniva celebrata la messa. L'abbandono ha causato pesanti
conseguenze sull' edificio: le condizioni statiche sono preoccupanti e il
portico del lato ovest del cortile è crollato completamente nel febbraio 2011.
Su Facebook esiste un gruppo su denominato “Salviamo il castello di Isola
Peltrengo, Casalino, Novara”, di cui vi indico il link:https://www.facebook.com/pages/Salviamo-il-castello-di-Isola-Peltrengo-Casalino-Novara/135411279860395
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