ONANO (VT) – Castello Monaldeschi
Fu fatto costruire intorno alla prima metà del Quattrocento
dai Monaldeschi della Cervara. Sorse sullo stile dei palazzi comitali di
allora, austero ed elegante, di forma quasi quadrata, a conci di schietto tufo
ben levigati e connessi. Le sue mura, molto spesse alla base, in alto sono
coronate tutt’intorno da una teoria di mensole ad archetto (beccatelli), che
oltre a fungere da elemento decorativo servono a sostenere l’estremo parapetto
dei merli rettangolari di tipo guelfo con i quali culminava l’intera fabbrica.
Il palazzo nel suo disegno originale, privo di aggiunte, risultava sicuramente
più snello e più elegante nelle sue linee. I Monaldeschi, a sigillo della loro
opera, vollero subito farvi apporre lo stemma gentilizio in pietra nera. Nella
prima metà del Cinquecento fu fatta costruire un’aggiunta sul lato occidentale
del palazzo. In alto questo torrione terminava con un ampio terrazzo. Dallo
stemma gentilizio sullo spigolo di questa costruzione, si desume che fu
edificato da Luca III di Gentile della Cervara, e può quindi essere datato tra
il 1524 e il 1561. Distrutto dall'incendio scatenato dai Lanzichenecchi nel
1527, fu poi ricostruito da Corrado della Cervara. Verso la fine del XVI secolo
fu fatta una ulteriore aggiunta che si eleva a levante con lo spigolo a
caratteristica lama da taglio. Questa costruzione a tricuspide fu fatta
costruire dalla casa degli Sforza. In essa si trovano delle feritoie per bocche
da fuoco e sappiamo che le prime armi da fuoco vennero usate nella seconda metà
del Cinquecento. Questo stupendo baluardo ha l’ingresso principale nella piazza
della Rocca. Probabilmente in questa piazza esisteva anticamente un fosso e un
ponte levatoio come ultima difesa del castello stesso. Gli Sforza apportarono
anche modifiche interne che consistevano più che altro nella personalizzazione
di alcune stanze e appartamenti con maioliche e pitture parietali. Ritornato
per breve tempo alla Repubblica di Orvieto venne definitivamente ceduto nel
1712 alla Camera Apostolica. Nel 1725, per ordine del Tesoriere Generale
Vaticano, vennero eseguiti lavori di consolidamento e ristrutturazione del palazzo.
Nella seconda metà del Settecento fu concesso all’armatore irlandese Giuseppe
Denham e questi fece togliere dalle pareti interne le pregiate maioliche e gli
stemmi araldici, per cui purtroppo di questi non v’è più alcuna traccia se non
qualche frammento. Dopo essere stato della figlia di Denham, Carlotta Denham
(detta Madame Carlotta dagli onanesi, motivo per cui da quel momento la
costruzione prese anche il nome di Palazzo Madama), il castello andò per
successione ai Bosquet (eredi del marito). Dal 1870 al 1908 la famiglia Pacelli
acquistò parte del castello e qui Eugenio Pacelli, futuro Papa Pio XII, passò
le estati della sua infanzia. Poi tornò ad essere per intero dei Bosquet. Attualmente
il castello attraverso varie donazioni è di proprietà del Comune di Onano,
nonché sede municipale. Le opere di consolidamento e di restauro hanno portato
alla luce alcuni dipinti su muro di scuola francese fatti eseguire dalla
famiglia Bosquet nell’Ottocento. All’interno di alcune sale del castello si
conservano alcuni pavimenti in ceramica del Quattrocento oltre ad alcune altre
decorazioni di diversi periodi, mentre nei pressi delle murature esterne si
conserva un’edicola con un affresco del Pastura.
6 commenti:
solo per precisare che l'ultima famiglia che ha abitato e posseduto il castello si chiamava BOUSQUET e non Bosquet
Mia nonna era anna maria bousquet
E dabambino quando il.palazzo era ancora abbondanato siamo stati a volte li mio nonno aveva ancora le chiavi
Mia nonna era anna maria bousquet
E dabambino quando il.palazzo era ancora abbondanato siamo stati a volte li mio nonno aveva ancora le chiavi
Mi nonna era anna maria bousquet
Mi nonna era anna maria bousquet
Salve io sono Claudia bousquet mi piacerebbe conoscerla, scrivo dal PC del mio compagno.
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