PORTO TORRES (SS) - Torre Aragonese
E' anche chiamata Torre del Porto, in virtù della sua
collocazione quasi di fronte al molo dove ormeggiano i traghetti. Una delle
prime attività della torre era quella di svolgere una funzione di controllo
doganale e fiscale della zona, come risulta dai privilegi concessi dal re
Alfonso il Magnanimo nel 1440. Nel XVII secolo, fino all'età sabauda compresa, essa
ebbe funzioni di sorveglianza, di controllo e, durante le pestilenze, di
profilassi delle imbarcazioni "sospette" che avrebbero potuto
diffondere eventuali epidemie. Possiede la peculiarietà di essere l'unica torre
aragonese ottagonale della Sardegna, mentre la maggior parte delle torri
isolane ha la classica forma cilindrica. La sua forma prismatica denuncerebbe l'origine
catalana e si ricondurrebbe al modello della torre di Porcuna (Jaén), risalente
al 1435. È alta 16 m e larga 15; ogni lato misura 5,8 m; la base ha zoccolo a
scarpa alto 1,8 m. Interamente realizzata in tufo, fuorché gli angoli,
realizzati in trachite rossa (più resistente), e qualche merlatura. La torre
del Porto si sviluppa su tre piani: cisterna, alloggio, a 7 mt dalla quota
base, e terrazzo. L'alloggio ha un perimetro circolare con al centro un
pilastro di sostegno e il soffitto risulta costituito dalla combinazione di una
volta stellare con una crociera costolonata. Nella muratura di questo ambiente,
si possono osservare due troniere, un caminetto e due rampe di scale.
Superiormente, si trova la garitta e un sistema di nuclei murari sporgenti,
retti da mensole. La torre fu costruita nel luglio 1325 dall'ammiraglio Francesco
Carroz, che aveva occupato Porto Torres con la flotta aragonese. Dopo aver
realizzato un primo accampamento, fece costruire una cinta di mura protetta da
una torre e un fossato. Nella stessa epoca fu sistemata la nuova guarnigione
nel vicino castello di Monteforte. Già nel 1407 l'Erario dovette chiedere un
prestito per pagare le guardie della Torre del Porto. Nel 1423, il re
d'Aragona, Alfonso V, promulgò la Carta Reale per la parziale riedificazione e
riparazione del fortilizio. Successivamente la torre perse importanza,
soprattutto in seguito all'ufficiale trasferimento del vescovo da Porto Torres
a Sassari nel 1441. Nel 1487, per ordine del viceré venne comunque riarmata e
dotata di soldati a spese della città di Sassari. Fra il 1538 e il 1553 si ebbe
la maggior concentrazione di assalti di barbareschi contro Porto Torres e la
relativa richiesta, da parte di Sassari, di un migliore sistema difensivo.
Ancora nel 1583, in sede di parlamento, si lamentò la mancanza di riparazioni
della torre. Solamente nel 1628 furono registrate opere di restauro. Nel 1637
furono eseguiti dei sopralluoghi che notarono il mancato completamento dei
lavori: la piazza d'armi della torre era così ingombra di macerie che
l'artigliere era impossibilitato nella manovra delle bocche di fuoco in caso di
combattimento. Nello stesso anno, nonostante ci fossero ben 12 soldati, la
torre fu occupata e danneggiata dai corsari di Biserta, che saccheggiarono
anche la basilica di San Gavino. Finalmente nella seconda metà del 1637 furono
eseguiti dei restauri a cura del mastro Cinquina; altri ancora nel 1682, nel
1694 e altri modesti lavori nel 1720. Nel 1761 fu nominato dalla città di
Sassari l'ultimo "alcaide", cioè il capitano della torre, seguendo
una consuetudine che risaliva al 1557, quando Sassari ebbe il privilegio di
assegnare la carica, di contro alla designazione regia. Nel 1818 la carica di
alcaide venne soppressa. In tempi più recenti è stata anche utilizzata come
faro, ma ora è sovente sede di mostre. Per approfondire vi consiglio il
seguente link: http://www.porto-torres.info/monumenti/torre-aragonese
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