lunedì 27 maggio 2013

Il castello di lunedì 27 maggio





ANDRANO (LE) – Castello Spinola Caracciolo

Il primo schema costruttivo dell'edificio è quello di un "casale", un agglomerato di umili cellule abitative con il ricovero per gli animali, un recinto, la chiesetta, la torre di avvistamento; il tutto racchiuso entro mura. Successivamente, ingrandendosi, il caseggiato si trasformò in una masseria, dove vivevano insieme più nuclei familiari. Intorno al 1300 vennero effettuate opere di fortificazione per difendersi dagli assalti di pirati e quindi il casale divenne una masseria fortificata con un vasto terreno coltivabile e racchiusa da una cinta muraria. Un primo assetto architettonico di castello è verificabile intorno ai secoli XV e XVI in cui venne pianificato il sistema difensivo costiero ed urbano dell'intero Salento. La prima opera ha riguardato la torre cilindrica ed il fossato. Intorno al castello vi erano depositi di derrate agricole e cereali, le "fovee", ancora in parte visibili. Alcune di queste "fovee" sono state distrutte proprio in occasione della realizzazione del fossato, segno evidente della trasformazione da casale a masseria fortificata e successivamente a castello con relativo fossato (epoca in cui i Saraceno erano signori di Andrano, XV secolo). I lavori furono sicuramente accelerati in seguito all'invasione turca che interessò la vicina Otranto nel 1480, mettendo in allarme i centri limitrofi. Lo stesso Antonio Saraceno, accorso in aiuto ad Otranto con un suo esercito, vi perse la vita. Gran parte dei lavori proseguirono nel Cinquecento, per volontà di Giovan Tommaso Saraceno, che dispose di costruire una struttura ibrida tra la fortezza e il palazzo baronale. Dopo i Saraceno, il castello divenne dimora degli Spinola di Gallipoli (1606) e nel 1622 venne acquistato da Alessandro Gallone. Da quel momento cessò la sua funzione militare e venne trasformato in palazzo gentilizio. Risale a questo periodo la costruzione della loggiata interna, il balcone in stile barocco sulla piazza, le modanature delle finestre con motti in latino ed altre opere di ingentilimento. Un successore di Alessandro Gallone, Francesco Alessandro, vendette il feudo a Fulvio Gennaro dei Caracciolo di Merano nel 1734, famiglia che governò fino all'eversione della feudalità nel 1806. Successivamente, nel 1980 l'Amministrazione Comunale ha acquistato una prima quota del castello (appartenuta alla famiglia Bentivoglio) per completarne poi la restante quota (che era di proprietà delle suore maestre Pie Filippini) nel 1985. Il castello presenta una pianta quadrangolare, rinforzata agli spigoli del prospetto principale da torrioni a sezione quadrata. Un cornicione marcapiano divide il piano nobile da quello inferiore, mentre la facciata conserva una caditoia, perpendicolare al portale d'accesso. Al primo assetto architettonico corrisponde la torre cilindrica - ornata anch'essa da un cornicione marcapiano e, in alto, da archetti e beccatelli - il fossato, ormai visibile solo sul lato posteriore dell'edificio, e la torre sud occidentale. L'edificio è stato poi oggetto, nel corso dei secoli, di continui ampliamenti e rifacimenti. Il lato occidentale è databile al XVI secolo, come attestano le modanature cinquecentesche delle finestre e lo scalone, presenti nel cortile interno. La loggia barocca, sul fronte principale, segna invece la trasformazione del maniero in dimora gentilizia; così come il doppio ordine di arcate con pilastri e lesene, presente lungo il lato settentrionale, è in linea con il gusto architettonico settecentesco. Interessante il cortile, che presenta una scala interna, tre eleganti e raffinate finestre e una colombaia. Numerose le epigrafi che si possono leggere sui fregi delle finestre e delle porte sia all'interno che all'esterno del castello. Particolarmente belle sono le luci verso il lato posteriore, dove è il giardino, l’aparo; si tratta di diverse e bellissime finestre riccamente decorate con motivi vegetali e ghirlande. Verso il cortile, è una bifora tardogotica, manomessa, di gusto catalano. Il tetto del castello è percorso da un ballatoio con aperture per le cannoniere.

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