CAMPODORO (PD) – Torre Rossa in frazione Bevadoro
Anticamente chiamata Torre del Corso, venne edificata
presumibilmente attorno al 1200 per ordine di Ezzelino II da Romano ed era
posta a baluardo dei confini che corrispondevano al fiume Ceresone che scorre
ancora a ovest della torre. Apparteneva ad una linea di difesa e avvistamento
che correva tra i castelli di Carmignano di Brenata, Canfriolo (ora località di
Grantorto), Torre del Corso appunto, Arlesega e San Martino della Vaneza,
Montegalda. La Torre Rossa è uno dei rari esempi rimasti delle fortificazioni
erette nei passaggi strategici delle rogge, fra gli attuali territori euganeo e
berico. Nelle mappe del 1500 viene sempre raffigurata circondata dal Ceresone
che probabilmente scorreva più a est dell'attuale corso. La Torre fu
protagonista delle sanguinose battaglie tra Padova e Vicenza che si
contendevano il territorio. Nel 1405 con l'espansione della Serenissima
Repubblica di Venezia fu dismessa dal doge e divenne possedimento di nobili
famiglie veneziane che la trasformarono in abitazione apportando delle
modifiche che ne determinarono l’aspetto attuale: finestre laterali, poggioli e
molto probabilmente anche il tetto al posto delle merlature. Secondo la
tradizione orale del posto, dalla torre partivano dei passaggi sotterranei, ma
ad oggi non se n'è trovata traccia. Verso la metà del secolo scorso la torre
cadde in totale stato di abbandono. Il terremoto del 1976 che colpì la vicina
regione friulana, provocò nell’edificio una grossa crepa che la rese
pericolante. Il proprietario decise allora di dare avvio ad una profonda opera
di restauro e recupero. Ecco una cronistoria dettagliata della torre: http://www.bevadoro.org/imgs/territorio/torrerossa/2009_Torre_opus_interno.JPG
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