ASCOLI PICENO – Castello in frazione Montadamo
La tradizione vuole che sia stato costruito nel 990 da Adamo, Vescovo di
Ascoli e Abate di Farfa. La tesi successivamente è stata ripresa da altri
autori locali ma non risulta avvalorata, direttamente o indirettamente, da alcun
documento dell’epoca. Sembrerebbe quindi più esatto affermare che il castello
deve il suo nome al fatto di essere stato feudo di uno sconosciuto dinasta di
nome Adamo. "Castrum Montis Adame", per oltre cinquecento anni, è
stato la sede dei podestà inviati da Ascoli con giurisdizione sull'intero
versante meridionale del Monte Ascensione. La prima attestazione scritta che lo
riguarda, qualificandolo appunto come feudo dinastico, risale al
1350 (atto nel quale il notaio Ser Angelo Orbetani annota che Donna
Gualfredina Vinciguerra Giordani porta in dote al suo sposo – un Odoardi –
il “
Castrum et Pagos Montis Ade”). Diventato proprietà del comune
di Ascoli, nel 1377 fu dato al capitano Bartolomeo Smeducci di San Severino quale
compenso per i servizi da questi resi alla città nella guerra detta degli “Otto
Santi”. In considerazione della sua posizione strategica, venne riacquistato
nel 1383, per la somma di 1000 fiorini d'oro. La proprietà in perpetuo fu
ribadita con l'apposizione dello stemma del comune sulla porta d'ingresso al
castello. Il paese conserva ancora intatta la struttura dell'antico castello
con la doppia porta trecentesca, sormontata dallo stemma della città di Ascoli,
e la torre di massirno avvistamento, munita di balestriere, bornbardiere e di
una possente merlatura guelfa, i cui lavori di costruzione furono affidati
ai maestri lombardi Andrea di Pietro e Stefano di Antonio.
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