TAGLIACOZZO (AQ) – Castello in frazione Tremonti
Tremonti, così denominato perché si trova in una gola in mezzo a tre monti,
si erge sulla cima di un picco che è situato tra le giogaie del monte Bove.
La sua posizione elevata, ben 1064 metri, gli offre una buona visuale
panoramica dei paesi della vallata sottostante, questa caratteristica gli ha
permesso fin dall’antichità una buona posizione strategica e di dominio. Tutto
ciò va visto in funzione della sua collocazione geografica di vicinanza estrema
al confine di un territorio che, attualmente, divide la regione Abruzzo da
quella del Lazio, ma, già in passato, questo piccolo borgo, segnava il confine
dapprima tra Marsi ed Equi, poi ha diviso il Regno di Napoli dallo Stato della
Chiesa. Anticamente sembra che il paese di Tremonti fosse costruito nelle
estreme vicinanze del fortino che domina il picco (1123 metri ) mentre
l’attuale centro abitato è situato più in basso. Sull’origine di
questo paese, sul suo castello e sul suo nome, sono state avanzate varie
ipotesi; una di queste è, quella secondo la quale l’agglomerato ebbe origine da
una disfatta dei Goti, i quali sconfitti da Narsete presso Nocera Pagani ed
inseguiti dai Marsi e dai Peligni vennero da questi raggiunti e totalmente
disfatti in questo luogo "inter montes" (tra i monti, oggi Tremonti).
Anno 553 circa. Un ulteriore ipotesi formulata afferma che questo antico
castello, sia stato edificato come luogo di difesa contro il popolo degli Equi.
Si pensa anche che, questo popolo insediatosi nel carseolano, eresse, tale
rocca a difesa dei propri confini. Lo storico Muzio Febonio scrive che, il
castello di Tremonti veniva governato da cinque feudatari; quindi lo sappiamo
dimora di un feroce barone ghibellino Ghino, il quale contro Carlo D'Angiò, si
schierò con Corradino di Svevia nella battaglia che ne seguì (battaglia di
Tagliacozzo o meglio di Scurcola). In seguito, questo piccolo villaggio fu
tenuto da dei monaci (non si sa se fossero basiliani o benedettini) che avevano
un monastero nelle sue vicinanze. Nel 1239 Tremonti passò nelle mani di Gaino o
Tudino Del Ponte. I Del Ponte, feudatari marsicani, furono bene accetti al re
Carlo I, che si era rafforzato nel possesso del regno dopo la morte di
Corradino. Questa famiglia fu in origine feudataria nello Stato della Chiesa
(possedette il contado di Terni), si imparentò con la famiglia dei gran Conti
dei Marsi. Si pensa che Francesco Del Ponte ebbe l'investitura in feudo nobile
di Tremonti (tributo annuo di 40 once d'oro corrispondente al servizio annuo di
due soldati) e di Roccacerro. Questa famiglia scompare intorno al 1340 e i loro
feudi passarono in mano della famiglia Orsini. Tremonti seguì poi
le vicende della Contea dei Marsi e del ducato di Tagliacozzo.
(Tratto dalla tesi di laurea di Antonella Fantauzzi - link
http://xoomer.virgilio.it/tremonti.it/storia.html)
Le prima e la terza foto sono di Marco Bianchini, rintracciabili sul sito
www.panoramio.com, mentre la seconda la
scattai io anni fa, in visita proprio a Tremonti.
Nessun commento:
Posta un commento