giovedì 18 luglio 2013

Il castello di mercoledì 17 luglio






POLLINA (PA) – Castello Ventimiglia

Secondo alcuni storici, Pollina sembra essere la moderna erede di Apollonia, una città della Magna Grecia. La città sembra fosse protetta dagli Dei e consacrata rispettivamente al dio della luce, della divinazione e della poesia. Vari scrittori antichi, quali Primo Cicerone, Diodoro Siculo e Stefano Bizantino, parlano di una certa Apollonia ubicata tra Motta e Gangi. Non vi sono tuttavia reperti che avvalorino questa ipotesi. Le prime notizie documentate di Pollina risalgono ai Normanni. Nel 1082, per disposizione di Ruggero I Conte di Sicilia, il casale di Polla fu compreso nella diocesi di nuova istituzione, con sede a Troina fino al 1096 e a Messina negli anni successivi. Nel 1131 Ruggero II fondò la diocesi di Cefalù nella cui giurisdizione fu inclusa Pollina che rimase feudo dei Vescovi di Cefalù fino al 1321 per poi essere donata ai Ventimiglia, famiglia nobile di origini messinesi, che gestì tutto il territorio madonita, a partire da quell'anno. Nella località chiamata "Pietrarosa" si può ammirare la Torre quadrata e i resti del Castello Medievale, la cui costruzione è certamente anteriore al sec. XIII. Di esso si fa menzione in un diploma dell'imperatore Federico II di Svevia dell'anno 1201. Appartenne ai vescovi di Cefalù fino al 1321, anno in cui fu ceduto, con tutto il casale di Pollina, a Francesco Ventimiglia. Da questo castello faceva le sue osservazioni astronomiche Francesco Maurolico (1494-1575), ospite dal 1548 al 1550 del Marchese Giovanni II Ventimiglia. La torre è stata notevolmente danneggiata dal tempo, dagli agenti atmosferici e dal terremoto del 26 giugno 1993. Si possono ancora vedere molte feritoie e un arco, che costituiva l'antico ingresso al castello, nei resti della cerchia delle mura antiche. I Ventimiglia mantennero il possesso del territorio di Pollina fino all'abolizione della feudalità (1812). Ai piedi dell’antica torre sfruttando il pendio roccioso, è stato costruito recentemente (1978), su progetto dell’architetto Antonio Foscari, un meraviglioso teatro che presenta le caratteristiche sostanziali del teatro greco, l'insieme è reso suggestivo dal colore delle pietre per metà dicolore rosato e per metà bianche: durante l'es­tate vengono rappresentati spetta­coli e commedie di grande valore artistico-culturale.


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