SEMPRONIANO (GR) – Rocca Aldobrandeschi in frazione
Rocchette di Fazio
Venne costruita tra il XII e il XIII secolo dagli Aldobrandeschi nel luogo
in cui sorgeva un preesistente insediamento risalente quasi certamente all'anno
Mille. Le prime notizie storiche risalgono al 1216 e qualcuno la fa risalire a Bonifazio
degli Aldobrandeschi (detto Fazio, futuro padre di quel Ildebrandino che nel
1272 divenne il capo della diramazione di S.Fiora della potente famiglia),
anche se nei documenti a lui relativi si parla solo di Rocchetta. Il complesso
venne completamente racchiuso da un sistema difensivo, le Mura di Rocchette di
Fazio, e andò a raggruppare i principali edifici della vita civile e religiosa
dell'epoca. Nel 1274 il castello entrò a far parte della Contea di Sovana e,
durante il secolo successivo fu ceduto agli Orsini di Pitigliano, dopo un
temporaneo passaggio alla famiglia orvietana dei Baschi nel periodo a cavallo
tra i due secoli. Ad inizio Quattrocento il complesso fu gravemente danneggiato
durante l'assedio vincente portato dalle truppe Senesi, al termine del quale
entrò a far parte della Repubblica di Siena. Proprio in epoca rinascimentale
furono effettuati i lavori di ricostruzione delle parti precedentemente
danneggiate o distrutte. Nel frattempo, l'insediamento andava espandendosi
verso la parte inferiore del poggio calcareo, pur non venendo costruita una cinta
muraria più esterna. A metà Cinquecento il
castello e l'intero abitato di Rocchette di Fazio entrarono a far parte
del Granducato di Toscana. Il castello e le mura conobbero periodi di degrado
nel tardo Seicento e durante il secolo successivo; recenti restauri hanno permesso
il recupero dell'intero nucleo storico. Così recita un’epigrafe ai piedi della
Rocca Aldobrandesca:
“Costruita dai Conti Aldobrandeschi, poi a Ranuccio Cacciaconti, signore di
Trequanda e marito di Aldobrandesca degli Aldobrandeschi, intorno al 1291, per
eredità materna entrava in possesso di Fazio Cacciaconti, circa nel 1356
passava ai Baschi Orvietani (1374), e dopo di loro ai senesi Salimbeni (1368),
i quali la vendevano agli Orsini di Pitigliano. Riconquistata dai senesi nel
1416, veniva da essi completamente restaurata nel 1437. Vedeva la sua caduta e
distruzione ad opera delle milizie di Carlo V nel 1536”. Il castello, che
si estende nella parte sommitale dell'abitato, si presenta interamente
delimitato dalle mura, che inglobano quattro torri di avvistamento e la
struttura fortificata della Rocca aldobrandesca, che si presenta sotto forma di
ruderi lungo il lato orientale del perimetro murario. L'accesso all'area del castello
avviene attraverso alcune porte, una delle quali è chiamata
Porta del Castello.
All'interno del castello si trovano vari edifici, gran parte dei quali
indipendenti, tra i quali spicca, per la sua posizione, la Pieve di Santa
Cristina, attualmente sconsacrata, che nelle passate epoche costituiva il
principale edificio religioso dell'intero borgo. Tra gli edifici civili sono da
segnalare i pregevoli complessi del Palazzo Pretorio e del Palazzo di Giustizia.
Il rifornimento idrico era possibile grazie alla presenza del pozzo-cisterna
ristrutturato in epoca cinquecentesca. Diverse teorie suggeriscono la
frequentazione stabile del Castello da parte dei Cavalieri dell’Ordine del
Tempio. Oltre il supporto offerto da diverse incisioni – come
la croce del Tempio della
Pieve di Santa Critina - potrebbe convalidare la tesi il
fatto che il Castello delle Rocchette di Fazio si trovi lungo la direttrice
principale segnata dal Fiume Albegna, seguita dai pellegrini che provenivano
dall’
Abbazia
di San Salvatore sull’Amiata diretti al porto di Talamone per
imbarcarsi alla rotta di Gerusalemme. Per approfondire consiglio il seguente
link: http://www.duepassinelmistero.com/RocchettediFazio.htm
Fonti:
Articolo di Carla Pau su www.viagando.com
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