venerdì 12 luglio 2013

Il castello di venerdì 12 luglio






SEMPRONIANO (GR) – Rocca Aldobrandeschi in frazione Rocchette di Fazio

Venne costruita tra il XII e il XIII secolo dagli Aldobrandeschi nel luogo in cui sorgeva un preesistente insediamento risalente quasi certamente all'anno Mille. Le prime notizie storiche risalgono al 1216 e qualcuno la fa risalire a Bonifazio degli Aldobrandeschi (detto Fazio, futuro padre di quel Ildebrandino che nel 1272 divenne il capo della diramazione di S.Fiora della potente famiglia), anche se nei documenti a lui relativi si parla solo di Rocchetta. Il complesso venne completamente racchiuso da un sistema difensivo, le Mura di Rocchette di Fazio, e andò a raggruppare i principali edifici della vita civile e religiosa dell'epoca. Nel 1274 il castello entrò a far parte della Contea di Sovana e, durante il secolo successivo fu ceduto agli Orsini di Pitigliano, dopo un temporaneo passaggio alla famiglia orvietana dei Baschi nel periodo a cavallo tra i due secoli. Ad inizio Quattrocento il complesso fu gravemente danneggiato durante l'assedio vincente portato dalle truppe Senesi, al termine del quale entrò a far parte della Repubblica di Siena. Proprio in epoca rinascimentale furono effettuati i lavori di ricostruzione delle parti precedentemente danneggiate o distrutte. Nel frattempo, l'insediamento andava espandendosi verso la parte inferiore del poggio calcareo, pur non venendo costruita una cinta muraria più esterna. A metà Cinquecento il  castello e l'intero abitato di Rocchette di Fazio entrarono a far parte del Granducato di Toscana. Il castello e le mura conobbero periodi di degrado nel tardo Seicento e durante il secolo successivo; recenti restauri hanno permesso il recupero dell'intero nucleo storico. Così recita un’epigrafe ai piedi della Rocca Aldobrandesca: “Costruita dai Conti Aldobrandeschi, poi a Ranuccio Cacciaconti, signore di Trequanda e marito di Aldobrandesca degli Aldobrandeschi, intorno al 1291, per eredità materna entrava in possesso di Fazio Cacciaconti, circa nel 1356 passava ai Baschi Orvietani (1374), e dopo di loro ai senesi Salimbeni (1368), i quali la vendevano agli Orsini di Pitigliano. Riconquistata dai senesi nel 1416, veniva da essi completamente restaurata nel 1437. Vedeva la sua caduta e distruzione ad opera delle milizie di Carlo V nel 1536”. Il castello, che si estende nella parte sommitale dell'abitato, si presenta interamente delimitato dalle mura, che inglobano quattro torri di avvistamento e la struttura fortificata della Rocca aldobrandesca, che si presenta sotto forma di ruderi lungo il lato orientale del perimetro murario. L'accesso all'area del castello avviene attraverso alcune porte, una delle quali è chiamata Porta del Castello. All'interno del castello si trovano vari edifici, gran parte dei quali indipendenti, tra i quali spicca, per la sua posizione, la Pieve di Santa Cristina, attualmente sconsacrata, che nelle passate epoche costituiva il principale edificio religioso dell'intero borgo. Tra gli edifici civili sono da segnalare i pregevoli complessi del Palazzo Pretorio e del Palazzo di Giustizia. Il rifornimento idrico era possibile grazie alla presenza del pozzo-cisterna ristrutturato in epoca cinquecentesca. Diverse teorie suggeriscono la frequentazione stabile del Castello da parte dei Cavalieri dell’Ordine del Tempio. Oltre il supporto offerto da diverse incisioni – come la croce del Tempio della Pieve di Santa Critina -  potrebbe convalidare la tesi il fatto che il Castello delle Rocchette di Fazio si trovi lungo la direttrice principale segnata dal Fiume Albegna, seguita dai pellegrini che provenivano dall’Abbazia di San Salvatore sull’Amiata diretti al porto di Talamone per imbarcarsi alla rotta di Gerusalemme. Per approfondire consiglio il seguente link: http://www.duepassinelmistero.com/RocchettediFazio.htm
Fonti:
Articolo di Carla Pau su www.viagando.com

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