ARDARA (SS) – Castello Doria
Nel Medioevo Ardara fu una delle dimore fisse dei Giudici di
Torres e quindi può essere considerata una delle sedi di residenza privilegiata
del Giudicato, unitamente a Torres. A quel periodo risalgono, infatti, i
principali monumenti. Tra i secoli XI e XII la corte giudicale fu trasferita
qui e vennero costruiti un imponente Palazzo (in cui abitava il Giudice con la
famiglia e operavano il governo e la cancelleria), e l'insigne Basilica
palatina di Santa Maria del Regno, giunta integralmente a noi, dove venivano
celebrati i matrimoni, le intronizzazioni e i funerali della dinastia regnante
dei Lacon Gunale. Fu l'energica donnikella
Giorgia, sorella del giudice di Torres e di Arborea Gonnario Comita, a
chiamare ad Ardara le maestranze pisane per procedere alla loro costruzione. Il
Palazzo (non castello, come riportato su tutti i documenti dall'XI al XIII
secolo che, riferendosi al "castello di Ardara" parlano di Palacium e
non di castrum o castellum) aveva un aspetto solenne, a più piani e varie
finestre, con gli ingressi che davano sulla campagna. Intorno alla "reggia", vero fulcro del potere
giudicale, vi erano altri edifici governativi o gentilizi. Alla fine del
Giudicato, Ardara fu conquistata dalla Famiglia Doria e da questo momento in poi
crebbero le esigenze di difesa, pertanto il palazzo fu fortificato come un
castello (1308). Infatti, tra i diversi patti di quel periodo tra i Doria e la
corona d’Aragona è espressamente citato il “castrum et villam Ardene”.
Verso il 1580, secondo Giovanni Francesco Fara, il castello appariva già in
rovina. Dell’edificio fino al 1858 era ancora in piedi una porzione di muro di
circa 15 metri. Il canonico e archeologo Giovanni Spano, riferisce di aver
visto il piano superiore di un edificio decorato da pitture parietali,
purtroppo poco dopo la sua visita tutta la struttura crollò e secondo la
tradizione locale i fautori furono gli abitanti stessi che lo utilizzarono come
cava di materiali per la costruzione delle loro case. Invece lo Spano dichiara
che la distruzione fu opera dell'impresario della casa comunale e della scuola
elementare che utilizzò i materiali del castello per la costruzione di questi
edifici. Del maniero dei Doria si è conservata solo una piccola porzione di una
torre, un tempo alta 12 metri, mentre del palazzo giudicale, articolato in diversi ambienti
quadrangolari, con ingressi decorati con stipiti modanati da eleganti cornici,
sono emersi alcune porzioni. Le indagini archeologiche condotte tra il 1998 e
il 1999 e nel 2005/06 hanno ben chiarito la sovrapposizione tra le due diverse
tipologie di edifici (palazzo e castello). Gli scavi condotti negli ultimi anni
hanno evidenziato un'area piuttosto limitata, in quanto impedito dalla presenza
di altre strutture, non consentendo nessuna ricostruzione della loro
articolazione interna, ma portando alla luce interessanti reperti. Su Facebook
è stata creata una pagina destinata agli aggiornamenti
dei risultati della Campagna di scavo 2012 nel sito medievale del palazzo
giudicale e del castello dei Doria di Ardara (SS) https://www.facebook.com/ArdaraLiveArchaeology
Foto di Sabrina80 su http://rete.comuni-italiani.it e
prospetto dell’edificio originale da http://www.ssardinia.com
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