DERVIO (LC) – Castello di Orezia
Sorge su una rupe che domina la penisola di Dervio. Non si conosce
l'origine del nome di Orezia, ma con tale denominazione la località era già
citata nel XII secolo. Le prime fonti documentali che parlano della presenza di
una fortificazione risalgono all’anno 1040, a quel tempo il castello subì un
lungo assedio ad opera delle armate delle tre Pievi lariane. Il castello di
Orezia fu costruito nel XIV secolo, a difesa dalle scorrerie di barbari dalla
Rezia, per sbarrare la strada della Valvarrone, che all’epoca svolgeva
un importante collegamento strategico con la Valsassina. Fonti riportano
che il maniero fosse collegato da passaggi segreti, che conducevano al Castello di Corenno
e alla frazione
di Villa. Il luogo era legato alla famiglia Cattaneo; nel 1397
un Giacomo Cattaneo del fu ser Anselmo cedette vari terreni e beni a Dervio,
molti attorno a Castello: vigne e campi, piante (fichi, salici, marroni e
castagni) e parte di una costruzione; proprio a Castello un'intera casa con
tetto in pietra e con una loggia. I vicini di queste proprietà erano tutti
Paruzzi o Cattaneo. Agli inizi del XV sec., sotto il dominio dei Rusca, durante
un periodo di lotte tra Milano e Como, gli abitanti di Dervio
acquistarono una bombarda per difendere il loro castello. Attualmente rimane
visibile una sola torre, conservata ancora in buono stato, che sarebbe più
esatto chiamare mastio, dato che la fortificazione attorno alla torre era data
dalle mura degli edifici circostanti. E’ raggiungibile, oltre che dalla strada
della Valvarrone, anche con una caratteristica passeggiata, che parte dai piedi
della rupe, (molto probabilmente era l’antica via di comunicazione tra il castello di Dervio
ed il centro abitato); il sentiero attraversa antiche case che testimoniano la
loro origine medioevale. Con una processione nel dicembre 1954, sulla sommità
del castello venne posizionata una statua della Madonna.
Fonti utilizzate ( http://www.comoeilsuolago.it,
articolo di Michele Casanova sul sito http://www.dervio.org,
www.lakecomo.it
)
Foto prese da www.mondimedievali.net e da http://rete.comuni-italiani.it
(di ErmesCorti)
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