ERBA (CO) – Castello di Casiglio
E' uno dei monumenti della storica famiglia dei Parravicini,
ramo non secondario dei potenti signori di Carcano. I Parravicini lasciarono la
loro impronta non solo nell'abitato fortificato da cui presero il nome, ma
anche nei castelli di Casiglio, Pomerio, Tregolo di Costamasnaga. Non è certo,
ma molto probabile anche il loro dominio sui castelli di Erba e di Buccinigo. Unitamente
alle fortificazioni, essi distribuirono nell'Erbese un buon numero di chiese,
alcune rimaste come cappelle private, altre aperte alle popolazioni. Una di
queste è certamente Santa Maria di Casiglio entro la quale riposa, in una
pregevole urna marmorea trecentesca sorretta da due colonne cilindriche,
Beltramino Parravicini Legato a Latere per il Papa Benedetto XI oltre che
figlio del signore di Casiglio.Può essere indicativo che la chiesa di Santa Maria non sorgesse nell'area del
castello, ma ad una certa distanza. Ciò potrebbe far pensare che tanto la
chiesa quanto il castello fossero di epoca più tarda rispetto ai fasti della
fortezza di Carcano, la quale aveva al suo interno la chiesa di San Nazaro,
noto sacrario dei Parravicini. Se resta incerta la sua matrice feudale, il
castello di Casiglio può essere, con sicurezza, annoverato tra i capisaldi
della fazione guelfa, la quale, nell'Erbese e nel Comasco, ebbe tra gli alfieri
proprio i Parravicini. A differenza dei cugini di Carcano, che in età comunale
si convertirono da soldati in burocrati, i nobili di Parravicino conservarono
viva la voglia di battagliare e, fino al tempo delle signorie, entrarono da
protagonisti in ogni rissa. Da queste parti essi ebbero per fedeli alleati i
Carpani, i Meroni ed i Sormani, con i quali costituirono un serio ostacolo
all'ascesa dei Visconti, forti del supporto dei ghibellini. Di questa storica
opposizione mancano saporite testimonianze, due delle quali si potrebbero
ambientare proprio a Casiglio. Entrambe ci sono state tramandate dagli scritti
di Bernardino Corio, storico di simpatie viscontee che fu, per alcuni anni,
podestà di Erba. Egli era molto amico del rettore di Santa Maria di Casiglio
che, a quel tempo, era prete Antonio Beretta e che lo aveva spesso ospite.
Memore della fiera opposizione guidata dai Parravicini contro gli amici dei
Visconti, il Corio scriveva che la Pieve di Incino era un nido veramente molto
piacevole et ameno, ma habitato da pessimi e cativi ucelli…
Tra questi falchi con artigli guelfi, neppure il Corio poté sminuire il valore di Tignasca Parravicini, battagliero trascinatore dell'opposizione ai ghibellini e protagonista di gesta memorabili. Le cronache di queste lotte fanno pensare che il prode Tignasca trovasse spesso rifugio e sostegno proprio in questo castello di Casiglio e che in questo scenario incarnasse il crepuscolo del medioevo. Tignasca era infatti fratello di Aicardo, capostipite di quei Parravicini che si distinsero per più generazioni, come medici. L'immaginario incontro dei due fratelli tra le mura del castello di Casiglio evocherebbe dunque la transizione del Medioevo dei forti all'Umanesimo dei sapienti.
Tra questi falchi con artigli guelfi, neppure il Corio poté sminuire il valore di Tignasca Parravicini, battagliero trascinatore dell'opposizione ai ghibellini e protagonista di gesta memorabili. Le cronache di queste lotte fanno pensare che il prode Tignasca trovasse spesso rifugio e sostegno proprio in questo castello di Casiglio e che in questo scenario incarnasse il crepuscolo del medioevo. Tignasca era infatti fratello di Aicardo, capostipite di quei Parravicini che si distinsero per più generazioni, come medici. L'immaginario incontro dei due fratelli tra le mura del castello di Casiglio evocherebbe dunque la transizione del Medioevo dei forti all'Umanesimo dei sapienti.
Il castello di Casiglio fu edificato per volere del Cardinale Beltramino
Parravicini (il quale voleva farne una sede rappresentativa)
nel XIV secolo ma fu ultimato solo dopo la morte del committente (avvenuta nel
1348) nei primi anni del 1400 da un suo discendente, Giovanni Parravicini.
Presenta una pianta ad U, un portico interno ed una svettante torre. L'edificio
conserva al suo interno decori e stemmi, che abbelliscono alcune sale.
Restaurato nel 1985, è oggi un rinomato hotel ed ha un suo sito web che è il
seguente http://www.hotelcastellodicasiglio.it/, dove trovare
maggiori dettagli e inquadrature dello storico edificio.
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