CIVITELLA DI ROMAGNA (FC) - Castello Guidi in frazione Cusercoli
La leggenda vuole che Chiusercoli o Chiuse d’Ercole sia stato eretto sullo
sperone di roccia calcarea durante una delle fatiche di Ercole, famoso eroe
mitologico. La storia della frazione dipende da quella del castello che la
dominava. Esso fu costruito sul luogo dove prima esisteva un impianto tardo
romano, di cui resta solo un imponente muro a secco. L'impianto medievale viene
segnalato per la prima volta nel XII secolo,
posseduto dagli Arcivescovi di Ravenna, soggetta all'Abbazia di Sant'Ellero e
compresa nella contea di Giaggiolo (come risulta dalla bolla di Papa Innocenzo
II datata 1213). Nel 1263 apparteneva a Paolo Malatesta di Giaggiolo, ma cinque
anni dopo Beatrice Malatesta lo vendette a Ludovico delle Caminate; il castello
tornò ai Malatesta nel 1303. Nel 1304 i Calboli lo assediarono e lo
conquistarono, infatti G. Pecci scrive che i Calboli, alleati agli Orgogliosi,
riuscirono ad attirare i ghibellini forlivesi e Zappettino degli Ubertini verso
il loro castello di Cusercoli; intanto i Calboli occupavano Meldola e i Guelfi
di Malatestino Malatesta si dirigevano su Forlì; Zappettino capì l’inganno e si
diresse su Forlì senza passare da Meldola e riprese la città. Nel 1351 Ludovico
Ordelaffi lo conquistò per conto del padre Francesco II. Probabilmente il
castello passò alla Santa Sede grazie all’Albornoz (1359) e venne forse
concesso in enfiteusi ai Malatesta; infatti nel 1371 apparteneva ancora a
Nicola Malatesta di Giaggiolo, come riferisce il Cardinale Anglico, che
descrive una rocca con un palazzo fortissimo che sovrasta la via che da Meldola
va in Toscana e che nessuno può transitare senza la volontà del castellano; il
castello al tempo possedeva 25 focolari (125 ab. ca.). Nel XIV secolo, i Malatesta,
infatti, operarono un ampliamento per ricavare un palazzo fortificato accanto
al castello, utilizzato come residenza del feudatario e venne aggiunta la
seconda cortina di mura. Giacomo (jacopo) Salviati tentò nel 1404 di prenderlo
con truppe fiorentine ma non vi riuscì. I Malatesta (ramo di Cusercoli) lo
persero nel 1435 contro le truppe forlivesi capitanate da Francesco Piccinino
che saccheggiò il castello per portare vettovagliamenti a Forlì. Nel 1462 lo
occupò Astrogio Manfredi per conto della S. Sede, che lo concesse nuovamente ai
Malatesta di Cusercoli; da questi il castello passò ai Conti Guidi. Caterina
Sforza tentò di assediare il castello nel 1495 ma Guido Guerra di Bagno difese
tanto bene la rocca che costrinse l’esercito assediante a ritirarsi. Ma un
contingente sopraggiunse in aiuto delle truppe di Caterina e il castello fu
preso. Tornò ai Malatesta di Cusercoli che lo tennero fino a quando venne preso
prima dai veneziani e nel 1501 conquistato dal Borgia per conto della Chiesa. La
Santa Sede lo infeudò nuovamente ai Malatesta di Cusercoli nel 1530 che lo
vendettero ai Guidi di Bagno nel 1569, i quali
lo
detennero quasi ininterrottamente fino al XIX secolo. Questi ultimi operarono
una
profonda modifica alla struttura per adeguarla
alle loro esigenze abitative e vi aggiunsero sia i giardini pensili sia
la chiesa di San Bonifacio, frutto di una ricostruzione effettuata nella
seconda metà del Settecento sulla precedente chiesa di Sancta Maria de Saxo,
lesionata pesantemente da un'alluvione avvenuta nel 1750. I conti Guidi
continuarono a trascorrere periodi dell'anno nel palazzo finché non lo abbandonarono
completamente e lo lasciarono al degrado. Lo stato di abbandono fu tale che nel
1937 una parte della rocca crollò sulle case facendo 21 vittime; questo diffuse
nella popolazione il terrore di frane del masso su cui poggia il fortilizio.
Nel 1973 il Comune lo acquistò. I segni del grande degrado non sono stati
arginati nemmeno dagli interventi di consolidamento operati negli ultimi anni. Lo
stemma dei Guidi di Bagno è ben conservato sopra la cosiddetta “Portaccia”,
antico ingresso al borgo da sud-est. L'altra porta invece non è più esistente. Il
castello di Cusercoli conserva buona parte della cinta muraria (soprattutto
incorporata nelle varie abitazioni). Della rocca, rimaneggiata nel XVIII
secolo, rimangono alcune caratteristiche cinquecentesche anche se l’ala
occidentale venne abbattuta per costruire la chiesa. All’interno dell’attuale
palazzo, in un deplorevole abbandono, troviamo alcune stanze affrescate nel
XVIII e XIX secolo. I conti Guidi erano proprietari anche possedevano il
Castello di Montebello, sopra Rimini,
tristemente famoso per l'anima di Azzurrina che ancora si aggirerebbe tra
quelle mura turrite. Molti lo ignorano, ma la maggior parte delle
suppellettili e del mobilio che oggi i turisti ammirano nelle stanze
abitate un tempo dalla sfortunata bambina dai capelli blu
prima si trovavano proprio nelle sale - ora
mezze diroccate - di Cusercoli. Ma in questo castello gli incroci
storici sono affascinanti: qui, nel XIII secolo,
visse Paolo Malatesta di Giaggiolo, immortalato dal V canto
dell'Inferno dantesco con l'amante Francesca uccisa insieme a lui; da queste
parti, passò anche
Caterina Sforza,
che espugnò la rocca con le sue truppe nel 1495. Un luogo imponente ed
inquietante,
il posto ideale per
immaginare strane presenze. E infatti, la gente di Cusercoli
racconta da decenni di ombre avvistate dietro le grate delle sale disabitate e
di musiche provenienti dall'adiacente chiesa di San Bonifacio, dove l'organo
neppure c'è. Ad alcuni ricercatori di fenomeni paranormali sarebbe apparsa
una bambina dalla storia straziante:
abbandonata da piccola in quella chiesa e affidata dalla sua poverissima
famiglia ai frati perché la accudissero, avrebbe invece subìto sevizie e
soprusi, fino a morire, proprio in quel luogo consacrato. La piccola avrebbe
chiesto preghiere e fiori da depositare in un luogo preciso della sacrestia. Inoltre,
durante la perlustrazione notturna, si sono ripetuti episodi strani:
rumori di passi, echi di lamenti, una scala
crollata all'improvviso senza che nessuno la sfiorasse. Se cercate
notizie in rete sul castello di Cusercoli, troverete diversi link dedicati a
strani avvistamenti e fenomeni inspiegabili legati all'edificio.
Fonti: http://it.wikipedia.org, http://www.appenninoromagnolo.it, http://www.tartufodiromagna.it,
http://scienza.panorama.it/spazio/extremamente/Viaggio-tra-gli-spiriti-del-Castello-di-Cusercoli,
http://www.rd20.it
Foto : di Ziapina su http://www.flickr.com, da http://it.wikipedia.org e di Romina Berretti
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