MELICUCCA' (RC) – Castello
Il Comune di Melicuccà è situato in una piccola valle
formata dalle pendici settentrionali dell’Aspromonte, su un territorio di 17,15
Kmq., a 273 m. sul livello del mare. La mancanza di documenti fa realisticamente
supporre che Melicuccà, fino al X secolo modesto aggregato di capanne di
pastori, anche grazie alla presenza di abbondanti sorgenti presenti nella zona,
sia diventato centro abitato di una certa consistenza grazie alla presenza del
cenobio brasiliano di Sant’Elia Speleota. Con l’arrivo dei Normanni, nel 1057
la regione delle Saline venne assoggettata da Ruggero, conte di Calabria, e
cominciò anche per Melicuccà la fase della latinizzazione e del feudalesimo. Tra
il 1275 e il 1279 il Monastero dei Benedettini passò all’Ordine dei Cavalieri
gerosolimitani (di Rodi, non ancora di Malta), e Melicuccà divenne
automaticamente Grangia del Baliaggio di S. Eufemia del Golfo. Quando
all’egemonia francese degli Angiò si sostituì quella spagnola, gli aragonesi
inasprirono il carico fiscale, che divenne insopportabile soprattutto dopo
l’occupazione del Regno di Napoli da parte di Alfonso V il Magnanimo di Aragona
(1442). Non solo vennero frantumati i grandi feudi per contenere la riottosità
dei baroni, propensi alla ribellione, ma furono imposti balzelli vari che
inasprirono la popolazione povera. Tra il 1480 e il 1505, un certo Ugo da
Mongada ottenne dagli Aragonesi, dietro il pagamento della somma di 400 ducati,
privilegi su Sant’Eufemia, Melicuccà e Lucera. Lo scontro tra spagnoli e
francesi che segnò la fine del dominio aragonese nell’Italia meridionale, avvenne
il 25 giugno 1495 a pochi chilometri da Melicuccà (battaglia della Figurella
territorio di Seminara). Nella parte alta del centro abitato sono ancora
presenti i notevoli resti del diruto castello, costruito nel 951 d.C. da
Costantino VII di Bisanzio, fra i quali spiccano i baluardi angolari e la torre
quadrata. Visibili ancora le sue mura perimetrali e qualche accenno di cunicoli
sotterranei che, un tempo, sembra conducessero sia sotto la Chiesa di San
Giovanni, sia alla città della "Citateia". Nel XX secolo, gli
amministratori locali del tempo, fecero costruire sui resti del castello dei Cavalieri
di Malta una torre dove, nel 1918 venne inserito un orologio meccanico.
Fonti: http://www.cittanova.com,
http://carmelolupini.altervista.org,
http://www.comune.melicucca.rc.it/
Foto prese sul sito http://www.comune.melicucca.rc.it/
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