BOLANO (SP) – Castello dei Giustiniani in frazione Ceparana
Possedimento dei Vescovi di Luni, così come altre zone limitrofe dello
spezzino e della Lunigiana, il luogo crebbe d'importanza con la fondazione del monastero
intorno al VI secolo ad opera del vescovo lunense Venanzio. Il primitivo borgo,
sorto intorno all'edificio religioso, viene citato nel diploma imperiale di Ottone
II del Sacro Romano Impero, risalente al 963, ove si cita testualmente la
proprietà della
Cortem de Ceparana cum mercatu et castro ai vescovi
lunensi. Nel documento si cita il
castro di Ceparana, il castello, che
molto probabilmente sorse nel X secolo nel sito del primitivo monastero di San
Venanzio. Il feudo rimase possedimento della diocesi di Luni, che lo fortificò,
fino al 1281 quando, come il capoluogo Bolano, rientrò nelle proprietà dei
marchesi Malaspina che gestirono il territorio fino alla ribellione paesana,
scoppiata nel 1526 a causa dei presunti soprusi perpetuati dai signori, che
portarono al coinvolgimento della Repubblica di Genova e la conseguente
dominazione di quest'ultima seguendone le sorti sino alla campagna napoleonica
del XVIII secolo. Il castello Giustiniani si trova lungo la strada che conduce
a La Spezia (strada provinciale 70, detta di Buonviaggio). Dell'antica chiesa di
San Venanzio rimangono la torre campanaria a quattro bifore (nella quale secondo
la leggenda sarebbe nascosta una capra d'oro) e pochi altri resti inglobati
nella muratura del palazzo signorile del XVII secolo, che però ha alterato in
gran parte la struttura originaria. Nella cripta a volte sottostante l'abside
della chiesa era custodito, fino al XVI secolo almeno, il corpo di San Venanzio
entro un sarcofago lapideo. Ma quando nel 1717 la proprietà dell’edificio passò
ai nobili genovesi Giustiniani che lo trasformarono in residenza signorile, operando
proprio sull'impianto basilicale, delle reliquie santoriali si perse la
memoria. All'interno dell'edificio sono state rinvenute reimpiegate due lapidi
funerarie di età romana. I Giustiniani nel corso dell’800 edificarono in stile
neoclassico l’attigua Cappella gentilizia dedicata alla SS. Annunziata di cui
si conserva all’interno una pregevole ancona marmorea. La struttura è in buono
stato di conservazione. L'edificio è sottoposto a vincolo architettonico. Il
campanile era dotato di una grossa campana, chiamata localmente "la voce
di Luni", prelevata dai francesi nella dominazione napoleonica e
trasportata a Marsiglia dove fu ribattezzata "la campana della buona
madre". Nel corso del '900 vi sono stati diversi acquirenti e il ramo dei
Giustiniani di Ceparana si è estinto, oggi l'edificio è sede di abitazioni e di
una locanda.
Nessun commento:
Posta un commento