DERUTA (PG) – Castello di Castelleone
“Castrum Leonis”, così si chiamava la fortificazione
costruita dai perugini. Il leone come simbolo di forza, di sovranità e
d’inespugnabilità. Castelleone è, infatti, interamente cinta da possenti mura,
in parte diroccate, con feritoie e resti di torri dove cresce anche l’edera.
Due le porte d’ingresso al piccolo borgo. I residenti ufficialmente sono alcune
centinaia, ma in molti abitano nelle nuove case fuori le mura. A collegare le
due porte Via della Libertà, forse in ricordo della brigata partigiana “Leoni”,
che in queste campagne si batteva contro i tedeschi i quali durante la guerra
avevano preso possesso dell’antico castello. Intorno, un reticolo di stretti
vicoli dai nomi agresti: via dell’Olivo, dell’Elce, del Cerro, del Pino e
simili. Le case sono in pietra e mattoni rossi, alcune con grandi orti dove
spuntano anche tanti ulivi. La porta più suggestiva è quella a Sud, con tanto
di ponte lavatoio, tra due archi, sopra a quello che anticamente doveva essere
un fossato tutto intorno alle mura della fortezza. Sopra l’arco più interno una
torre campanile con un grande orologio in ceramica. A fianco l’antica chiesa di
San Donato, il patrono di Castelleone. Recentemente oggetto di importanti
restauri conservativi di consolidamento strutturale e di recupero artistico, il
Castello di Castelleone, con le sue tre torri e le mura possenti in pietra
risalenti al XII sec., domina la media valle del Tevere. Nel maniero, sono
rappresentate tre epoche: quella alto medievale (XII sec.) di cui restano ampie
tracce nelle grande Torre Longobarda e nelle mura difensive in pietra, dotate
di barbacane, che superano anche i tre metri di spessore; quella rinascimentale
(XV-XVI sec.), con l’utilizzo di mattoni semi-crudi o cotti sul posto con
fuochi di fascine e che include il Mastio o Torre degli Sposi collegato al
nucleo principale del castello propriamente detto; quella neogotica (XIX sec.),caratterizzata
da coloriti intonaci a calce e che, includendo la Torre Belvedere, si affaccia
sul Borgo antico di Castelleone. Gli affreschi del piano nobile e delle torri,
gli arredi di notevole importanza storico-artistica (nel castello furono ospiti
per lungo tempo, fra gli altri, il Papa Alessandro VI Borgia, sul finire del XV
sec. e il poeta Gabriele D’Annunzio, agli inizi del Novecento), testimoniano le
origini feudali e nobiliari del complesso. A colpire è la Torre Longobarda,
quadrata, in pietra, alta ben 35 metri, parte integrante del nucleo più antico
del castello. Piccole finestre, barbacane e feritoie ne ricordano l’origine
militare. Il rotondeggiante mastio principale, chiamato Torre degli Sposi,
risale alla fine del XV secolo e sostituì il torrione originale danneggiato
durante gli assedi e le incursioni delle truppe di Braccio Fortebraccio da
Montone. Attualmente il maniero è di proprietà dei conti Morsiani. www.castellodicastelleone.com
1 commento:
Il Castello di Castelleone, bello ed unico anche in tutti gli altri giorni dell'anno
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